AUDIO/1 – Azzerata la giunta a Cassino, D’Alessandro: “Segreterie di partito fuori dal palazzo”
26 Aprile 2018CASSINO – “Ero contrario all’azzeramento dell’esecutivo di questo comune però alla luce di un’intervista che è stata rilasciata ieri, da quello che è il mio vice sindaco stavolta sono io che vado avanti e faccio mia la richiesta di annullamento della giunta”.
Lo ha detto il sindaco di Cassino Carlo Maria D’Alessandro in una conferenza stampa sfogo mostrando i decreti di revoca di quelli che sono ormai i suoi ex assessori. “La Giunta da oggi è azzerata – dice D’Alessandro e ne spiega i motivi – Sono stato insultato per la questione relativa alla trasparenza. Però, visto che mi si accusa di non essere trasparente… questa è la famosa lista della spesa, che io ho cestinato. Io nasco uomo e morirò uomo e questa (dice sventolando quella che lui ha chiamato lista della spesa – ndr) è figlia di un tipo di cultura che non mi apparterrà mai, e chi ha quel tipo di cultura se ne deve fare una ragione”.
ASSESSORI NON DEVONO ESSERE TURISTI PER CASO
“La giunta iniziale nata da accordo politico, perché io i patti li mantengo. Ma la mia missione è quella di governare la città dandole una giunta onorevole e soprattutto composta da uomini e donne disposte anche a rinunciare; così come ho fatto io che ho rinunciato al mio lavoro per fare H 24 l’assessore in questo Comune e come h 24 faccio il sindaco. Gli assessori sono miei delegati e non mi possono portare solo problemi. E’ ovvio che io non sia contentissimo della giunta che ho; non si può venire qua a fare i turisti per caso o per sempre e non ci si può permettere di venire a dirmi che io non sono trasparente. Perché io non sono uno specchio ma una lastra di vetro; lo specchio riflette, la lastra di vetro ti fa vedere quello che c’è dietro”.
SEGRETERIE DI PARTITO FUORI DAL PALAZZO
“Sia ben chiaro che darò il giusto peso politico a tutti i gruppi consiliari ma con una raccomandazione: non accetto ne diktat ne imposizioni. Mi deve essere fornita rosa di nomi di alto profilo, ne parlerò con i gruppi consiliari e si deciderà su persone che ci mettano la faccia insieme ai consiglieri comunali che la faccia già ce la stanno mettendo in consiglio comunale. Per cui fuori da queste logiche, le segreterie di partito provinciali e territoriali”.
I PROBLEMI DELLA CITTA’
“Nel momento in cui valuto quello che mi si sta lasciando: i problemi dei 35 ausiliari, i problemi della città che sono difficili da risolvere, nel momento in cui io tutti i giorni mi devo confrontare con questo (mostra le carte) che è l’elenco di ciò che non è stato pagato in questo comune, perché quando parlo di default non parlo di “al lupo al lupo”, parlo di una sentenza che se non viene firmata una transazione è esecutiva, la sentenza cogenium che sono 700 euro solo di capitale, la sentenza Turriziani, (che risale al) 1996, stavo disegnando la mia tesi all’epoca, di un 1,7 milioni di euro, sentenza Sibba, 400 mila euro, sentenza Matassa 300mila euro, Acea su depurazione che non l’ho non pagata io; all’epoca mia madre e mio padre pagavano le bollette. Non l’ho non pagata io. Poi le parcelle professionali di cui non c’è la copertura; facciamo una differenza tra quelle di cui è prevista una copertura perché previsto interno del budget di quel lavoro: se il lavoro vale dieci, sarà previsto lo 0,5 per parcelle professionali così come è previsto dalla legge, quella parcella sta all’interno del lavoro ed è coperto; questa è roba non coperta. Enel energia – continua ad elencare – 610 mila euro, sentenza corte dei conti sui diritti dell’uomo, la causa Acqua Campania” e fa lunga lista di transazioni.
articolo successivo