Scioperano contro i lavoratori italiani. Sono gli operai inglesi impiegati nelle raffinerie del Lincolnshire. A motivare la contestazione che si è allargata in altre raffinerie in Inghilterra, Scozia e Irlanda, è stata l’assegnazione ad una ditta italiana, la Irem, dell’appalto ambito da altre sei aziende concorrenti. La società vincitrice ha portato in loco forza lavoro italiana e portoghese. Una scelta mal digerita da sindacati ed operai del Regno Unito. “Il problema non sono i lavoratori stranieri – fanno sapere i sindacalisti inglesi – ma le aziende straniere che discriminano i lavoratori britannici”. La vicenda ha anche importanti ripercussioni politiche dato che il primo ministro Gordon Brown usava in campagna elettorale lo slogan “lavoro ai britannici in Gran Bretagna”. L’ambasciatore italiano nel Regno Unito però, pur comprendendo l’ansia dei lavoratori britannici per l’attuale situazione economica, ha rimarcato che anche in Italia i lavoratori sono preoccupati per la crisi. Ma in questo caso l’azienda italiana ha vinto l’appalto rispettando sia le regole britanniche che quelle Ue. La polemica è rimbalzata in Sicilia da dove è partita la maggior parte della manodopera impiegata nel cantiere della Irem. Il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, ha minacciato che in caso di odio xenofobo contro i siciliani, si interromperanno le trattative con il gruppo Erg-Shell che, dall’Inghilterra, propone di realizzare un rigassificatore proprio nella provincia di Siracusa, a Priolo.