Il gioco, si sà è una brutta bestia. Lo ha imparato a sue spese, non solo economiche ma anche affettive, un impiegato di Atina che, in un solo giorno, ha dissipato ben 5mila euro in scommese. Le speranze di vincere si sono infrante contro la delusione di vedere i risultati delle partite completamente diversi da quelli sui quali lui aveva puntato la tredicesima e buona parte dei risparmi di famiglia. Sfortunato al gioco, fortunato in amore. Sperando che il vecchio detto fosse vero, ha confessato la sua costosa malattia per il gioco alla moglie che, per tutta risposta, ha fatto i bagagli e si è trasferita con la figlia da alcuni parenti in un comune del cassinate. Toccato il fondo, l’impiegato atinate non ha potuto far altro che rivolgersi ad uno psicanalista per curare la sua dipendenza dal gioco.