La mafia si scopre ecologista e “incentiva” gli impianti di energia eolica. Sembra essere un aspetto positivo di quella che è una delle maggiori piaghe italiane ma, purtroppo, non lo è. Da stamattina è in corso una operazione dei carabinieri che ha portato all’arresto di otto persone. L’operazione denominata “Eolo” che ha visto in manette un imprenditore di di Trento, si basa su indagini svolte dalle forze dell’ordine di Trapani su impianti eolici progettati nel trapanese. In particolare si sta cercando di far luce sulle “spinte” che hanno visto alcune amministrazioni comunali, tra cui quella di Mazara del Vallo, optare per un programma di progressiva espansione dell’energia eolica. Insomma la magistratura ipotizza che dietro la vena ambientalista che porterebbe alla produzione di energia pulita, vi sia invece la pressione di organizzazioni mafiose interessate all’affidamento dei lavori necessari per la realizzazione degli impianti eolici, dagli scavi, movimento terra, fornitura di cemento e di inerti. Lavori per centinaia di milioni di euro senza considerare gli ingenti finanziamenti regionali di cui le imprese hanno beneficiato.