L’autopsia ieri non ha sciolto pienamente il mistero che svvolge la morte di Maria Da Graca, la 45enne il cui cadavere è strato rinvenuto, domenica mattina, in un burrone in località San Martino di Esperia. A gettarla nel dirupo, lui dice dopo che la donna è morta per un malore, è stato un meccanico di Esperia che, domenica mattina, vinto dal rimorso per essersi disfatto in quella maniera barbara del corpo di un essere umano, ha raccontato tutto alla polizia di Cassino. Con l’autopsia di ieri, svolta dal medicol legale Lucia Broccoli, si cercavano riscontri alla versione fornita dal 49enne molti dei quali sono stati trovati. Pare infatti che la donna sia morta per cause naturali ma una angosciante incognita resta: quando il corpo è finito nel dirupo, era già cadavere o era ancora agonizzante e quindi vivo. La 45enne poteva essere salvata se, invece di essere caricata e gettata nel burrone, fosse stata trasportata in un ospedale? Domande che troveranno risposte negli esami ai frammenti organici prelevati ieri dalla Broccoli. Intanto il meccanico resta indagato per omissione di soccorso e occultamennto di cadavere.