Sono i reati di criminalità diffusa, quali furti, scippi e borseggi (con il 46,6% delle citazioni), e quelli compiuti dagli stranieri (36,2%) i due fenomeni criminali più in aumento nel Lazio, secondo la percezione degli intervistati. Questo quanto emerge dal rapporto Eures «La percezione di sicurezza tra i cittadini del Lazio», secondo cui la criminalità diffusa e gli stranieri sono visti come i «due volti della paura». Dall’indagine, condotta su campione di 2005 persone, seguono i reati legati al traffico di stupefacenti (27,4%), le violenze sessuali (21,2%) ed i reati commessi dai minori (21%). Inferiori i dati per la criminalità organizzata (11,8%, che salgono al 35,4% nel campione della provincia di Latina), la criminalità violenta (10,9%) e la corruzione (8,2%), aumentata più della prostituzione e delle truffe (entrambe con il 7,7%). La criminalità diffusa è percepita in crescita soprattutto dal campione della provincia di Frosinone (53% delle indicazioni), di Roma (52,2%) e di Rieti (44,5%), mentre per la capitale si può parlare di un «effetto Caffarella», risultando particolarmente diffusa sia la percezione dell’aumento dei reati compiuti da stranieri (45,8%) sia delle violenze sessuali (31,8% delle citazioni, con scarti di circa 20 punti percentuali sui comuni di dimensioni inferiori); le violenze sessuali raccolgono inoltre maggiori citazioni tra le donne (25,1% contro il 16,8% tra gli uomini) e tra i giovani della fascia 18-34 anni (26,3%, con valori decrescenti nelle fasce di età successive).