Un addio in silenzio, come nel suo modo di vivere e di lavorare, con il garbato rispetto del prossimo. Questo era Gianni Tomeo, giornalista di 46 anni di Viticuso, morto all’ospedale di Campobasso, dopo alcuni mesi di malattia. Cresciuto giornalisticamente nelle redazioni di Cassino, era poi passato a lavorare a Frosinone e nei castelli romani per approdare al quotidiano Nuovo Molise, dove ne era divenuto il direttore. E a Campobasso da una decina di anni svolgeva la sua professione.
Gianni Tomeo aveva iniziato questo lavoro con impegno e coraggio appassionandosi sempre di più e andando sempre alla ricerca della notizia con attenta e scrupolosa diligenza. Aveva cominciato nella redazione di una piccola televisione di Cassino, RGM, mostrando curiosità e interesse per la vecchia telescrivente dell’ANSA che stampava le notizie con il caratteristico ticchettio (Rgm era l’unica in provincia ad avere un collegamento Ansa quando ancora non c’erano i computer). Da questa redazione a quella di Ciociaria Oggi e poi man mano sempre più in alto.
Purtroppo la sua vita giornalistica è stata breve anche se intensa. Lascia un vuoto profondo ed una grande amarezza per una scomparsa inaspettata.
Diversi i messaggi di cordoglio tra i quali quello del presidente della Regione Michele Iorio, che ha espresso anche a nome dell’intero governo regionale «dolore» per la morte di Tomeo.
«Il garbo nei modi, la signorilità degli atteggiamenti, uniti ad una sensibilità particolare – afferma Iorio – facevano di lui un giornalista attento e un professionista apprezzato capace di raccontare i fatti con pacatezza e obiettività . Una capacità cognitiva che lo ha portato a leggere i bisogni della gente e a spronare le istituzioni a dare risposte concrete. Lui ha dato, con la sua professionalità , un aiuto importante al Molise e ai molisani. Una regione, questa nostra, che lo ha accolto e che sono certo non lo dimenticherà ». Dolore viene espresso anche dall’Ordine dei giornalisti del Molise. «Non è più con noi una persona cara, un professionista cortese – dice il presidente Antonio Lupo – che forse dal nostro lavoro ha avuto meno di quanto ha dato, ricavandone gioie ma anche qualche amarezza di troppo. Sappiamo che presto, dopo una lunga e amara parentesi, sarebbe tornato al computer per digitare i tasti di una tastiera della quale sentiva la mancanza. Ma non ne ha avuto il tempo. Siamo vicini ai suoi cari e a chi gli ha voluto bene – conclude Lupo – nella speranza che la sua giovane vita possa continuare in una redazione lontana, dietro a una scrivania che possiamo solo immaginare. E che da lì il suo mondo, di lettere e articoli, possa proseguire con maggiore fortuna».
I funerali si svolgeranno nella chiesa parrocchiale di Viticuso domani, domenica 26 aprile, alle ore 15.