Uno di fronte all’atro, ieri in corte d’assise a Cassino, si sono ritrovati, nel corso del processo del masso killer, l’accusato e l’accusatore Gregorio Mattia e Lorenzo Porcelli. Era la notte tra in 12 e il 13 agosto del 2005 quando da un cavalcavia di Piumarola, una pietra di 41 chili è stata lanciata sulla terza corsia dell’A1 in direzione Sud. nell’incidente stradale che ne è seguito, perse la vita un operaio di Torino, Natale Gioffré, e rimasero gravemente ferito il figlio di 15 anni e altre quattro persone. Indagati per omicidio volontario sono stati due ragazzi di Villa Sata Lucia e Piedimonte: Agostino Mastrangeli e Gregorio Mattia. Ad accusarli un loro ex amico che disse di averli vistiu lanciare il sasso sulla strada e poi scappare. Ieri, Porcelli e Mattia si sono incontrati faccia a faccia davanti alla corte per un confronto diretto finitoi sostanzialemnet con un “poco di fatto”. L’accusatore, più contratto, fermo sulle sue posizioni di accusa senza però fornire ulteriori dettagli e l’imputato, più sciolto, a controbbattere e a ricordargli che a casua di quel suo gesto stava rischiando l’ergastolo. Intanto sono stati ricostruiti tutti i passaggi e le versioni sono coincise solo su un aspetto, quello legato alla droga e alla catena dello spaccio di hashish.