Vivono come gli animali, con i topi che gli camminano addosso mentre dormono, mangiano nello stesso posto dove defecano. Il loro ricovero, un capannone in via Garigliano prima sequestrato e poi confiscato alla camorra, è diventata una vera bomba chimica e i residenti chiedono alle istituzioni di intervenire. Sono due stranieri, probabilmente polacchi, che passano la giornata chiedendo l’elemosina per poter comprare vino o birra. Quello che era un chiosco per la vendita di frutta è diventato un vero immondezzaio a pochi passi dalle abitazioni e vicino alla scuola media Di Biasio. Attorno alla tenso struttura, le “pareti” di teli, strappate in più punti, nascondono una stomachevole situazione. Siamo entrati ed abbiamo visto un uomo che dorme profondamente con i topi che gli camminano addosso; una cucina, il tavolo realizzato con cartoni sospesi su una struttura di ferro, secchi di lamiera per sedie, un piatto sporco e un succo di frutta sul tavolo e a fianco, la cloaca che emana un fetore impossibile. Immagini che nessuno può scorgere dal vicino marciapiedi dove transitano centianaia di studenti di ogni età diretta alla stazione o alle fermate degli autobus. I residenti della zona non sopportano più la situazione e chiedono l’intervbento delle istituzioni. Con l’aumento delle temperature, infatti, prolifereranno topi e aumeterà il rischio di malattie.