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Alle 12.30 il Papa inaugura la Casa della Carità

Si chiama “Casa della carità” e vuole essere “una casa per chi non ne ha una” per far fronte ai fenomeni di emarginazione e di povertà del territorio cassinate. Questa la definizione della struttura data dal suo coordinatore don Giovanni Coppola che indica anche chi saranno gli ospiti provvisori. Persone sole che vivono in condizioni di disagio estremo, i senzatetto, ragazze madri senza casa e persone in difficoltà. La struttura occupa due piani del vecchio ospedale di Cassino di via Di Biasio che sono stati dati in comodato d’uso trentennale dalla regione Lazio che ha provveduto anche alla ristrutturazione. La Casa della carità dispone di un centro ascolto, una cucina, una mensa e una dispensa. Inoltre di due dormitori (uomini e donne) per 13 posti letto, un ambulatorio, docce, lavanderia e guardaroba. Sarà gestita dalla Diocesi di Montecassino attraverso una rete di associazioni di volontariato.
Ad inaugurarla sarà domani alle 12,30 il Papa Benedetto XVI dopo la messa in piazza. A riceverlo saranno l’Abate Vittorelli e il presidente della regione Lazio Piero Marrazzo. Il Papa scoprirà la targa e benedirà i locali. La struttura, nelle intenzioni della Diocesi, dovrà essere un luogo di accoglienza dei disperati che vivono ai margini della società e che nessuno assiste. Dalle 9 alle 18 ci sarà un operatore per l’accoglienza e per l’assistenza. Poi altro personale per i vari servizi con turni quotidiani.
L’istituzione di questa “casa” è stata voluta dall’Abate Vittorelli fin dal suo insediamento alla guida della Diocesi e l’annuncio fu dato nel corso del suo primo Te Deum nella chiesa Madre davanti agli amministratori comunali. Quindi l’avvio dell’iter alla regione Lazio e la risposta positiva che si sta tramutando in realtà. “La Casa della carità – ha detto il coordinatore – nasce da esigenze territoriali ed è un luogo dove chi è nel bisogno può trovare un posto che lo accolga.” L’Abate punta alla solidarietà umana e al volontariato per aiutare il popolo dei senzatetto.
Il resto del vecchio ospedale dovrebbe ospitare gli uffici periferici e gli ambulatori dell’Asl sparsi per la città e quasi tutti ubicati in appartamenti in affitto. La Regione potrebbe risparmiare circa 100 mila euro all’anno. Per poter effettuare il trasferimento la regione dovrà prima procedere alla ristrutturazione dei locali così come ha fatto per la Casa della carità. Solleciti in tal senso sono stati fatti dall’Amministrazione comunale anche per liberare dal traffico le strade dove si trovano le sedi Asl.

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