Finalmente uno sportello unico sulle disabilità . E’ quanto prevede la nuova legge regionale (L. 27 febbraio 2009 n. 2) che regolamenterà l’accesso ai servizi pubblici per le persone disabili. La nuova normativa prevede, infatti, l’istituzione, presso i comuni, del Centro d’assistenza unificato per la disabilità (CAUD). Lo scopo principale è di seguire per tutta la vita, attraverso il coinvolgimento delle famiglie, le persone disabili, superando quella visione caritatevole e assistenzialistica che da sempre le accompagna, sostituendola con più diritti, più tutele e più garanzia dei servizi. Il CAUD, dovrà orientare e aiutare le persone disabili e le famiglie sui diritti alle prestazioni socio-sanitarie, informare sui servizi offerti, monitorare e sostenere le situazioni complesse, con particolare riguardo alle disabilità gravi, in stretta collaborazione con i servizi sociali e sanitari presenti sul territorio. “Quando nasce un bambino disabile – secondo l’on. Maria Antonietta Grosso, promotrice della nuova legge regionale e vice presidente della commissione consiliare Politiche Sociali alla Pisana – nasce un cittadino. Da questo principio bisogna partire per dare uno strumento utile ed adeguato alle esigenze delle famiglieâ€. Tra i punti qualificanti della nuova legge, che è stata approvata con i voti favorevoli anche dell’opposizione, lo sportello unico di accesso, l’istituzione di un’anagrafe territoriale per la disabilità , che consenta di realizzare programmi e progetti individualizzati, il coordinamento tra famiglie, istituzioni, servizi territoriali, Asl e associazioni. Il nuovo provvedimento garantirà la prevenzione e l’intervento precoce, la realizzazione, anche nella nostra regione, di nuove strutture che assicurino una rete di sostegno al più ampio progetto del “con noi e dopo di noiâ€. Potranno, infatti, sorgere comunità alloggio, in sostanza il diritto di abitare in veri e propri appartamenti. Saranno in grado i comuni di organizzarsi in attesa dei piani attuativi, previsti per il prossimo autunno, alle nuove disposizioni? Speriamo di sì.
di Felice Pensabene