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Mura megalitiche di Cassino, una mostra al Vittoriano

Percorsi che rievocano la storia della civiltà cassinate e non solo che si estendono dall’Abbazia di Montecassino, al Castello di Rocca Janula, passando per il Museo archeologico nazionale, il Museo dell’Historiale, fino alle sorgenti del Gari e la Villa comunale.
Si tratta di una vasta area di particolare pregio storico-artistico archeologico ed architettonico. Stiamo parlando delle antiche mura poligonali che la città custodisce e che sono ignorate, o poco conosciute dalla maggior parte dei cittadini. Ma che, proprio in questi giorni, sono oggetto di attenzione in una mostra allestita a Roma nei prestigiosi locali del “Complesso del Vittoriano” all’Altare della Patria, in Piazza Venezia che rimarrà aperta fino al 9 di luglio.
La mostra è dedicata alle “Mura megalitiche del Lazio Meridionale tra storia e mito”, è stata organizzata dall’Assessorato alla Cultura della Regione Lazio, in collaborazione il Ministero per i Beni e le Attività culturali, Soprintendenza per i Beni archeologici del Lazio, Rai Teche, Provincia di Frosinone, e vede la partecipazione attiva anche del Comune di Cassino che ha colto l’occasione per far conoscere uno dei suoi tesori: “Le mura poligonali di Cassino e Montecassino”.
L’allestimento si caratterizza di pannelli, scenografie, gigantografie, e tavole espositive tutte incentrate sul mito e sulla storia delle Mura poligonali della città, tipiche costruzioni di epoca romana che si sviluppavano per circa 4,5 chilometri, collegando l’acropoli, attuale abbazia di Montecassino, con la città romana (area archeologica) e la Rocca Janula. Di tutto ciò, ancora oggi, sono visibili alcuni dei lunghi tratti dell’acropoli e particolarmente quelli del versante nord-ovest e parte del collegamento che conduce a Rocca Janula.
Per il Comune di Cassino ha curato la documentazione ed i testi, per mostra, l’architetto Silvano Tanzilli, direttore  del Museo Archeologico “G. Carrettoni”.
L’iniziativa, però, non si esaurirà con la Mostra. Al di là, infatti, dell’aspetto espositivo, l’assessore ai lavori pubblici, Pino La Norcia ha già pensato di restituire alle Mura il loro antico splendore  attraverso un intervento finalizzato a recuperare l’area archeologica ai fini turistici.
E nei giorni scorsi ha consegnato all’Amministrazione provinciale una richiesta di finanziamento di 700 mila euro, attraverso un progetto di recupero del patrimonio archeologico, con l’obiettivo di promuovere un nuovo circuito culturale per attrarre visitatori, incentivare l’economia e per inserire definitivamente la città nei percorsi turistici internazionali. Il progetto è denominato “Valorizzazione delle Mura poligonali, attraverso il recupero dei percorsi e delle strutture ricettive esistenti” (POR-FERS Lazio 2007-2013 – Asse II Attività 5 – Interventi per la promozione e valorizzazione del GAC).
“La nostra città – ha dichiarato l’assessore La Norcia – è ricca di risorse storiche e archeologiche che non sono state ancora valorizzate nella giusta maniera. Pianificare una attenta politica di sviluppo del territorio, vuol dire creare le condizioni per rafforzare la filiera produttiva ed attrarre economia. E questo lo si può fare semplicemente valorizzando le risorse che già abbiamo. Potenziare e valorizzare i percorsi storici, promuovere con dei pacchetti i circuiti culturali e inserire nelle visite le strutture museali già esistenti, sono tutte iniziative che possono garantire l’incremento del settore turistico, ricettivo e creare occupazione attraverso il potenziamento dell’indotto che si verrà a determinare. Il progetto che ho presentato alla Provincia di Frosinone persegue proprio questi obiettivi e finalità – spiega ancora l’Assessore La Norcia -  e prevede ricadute economiche di vasto respiro, sia per le attività commerciali e le strutture ricettive, sia per quelle museali. Il recupero delle Mura poligonali della città – conclude La Norcia – sono importanti perché andranno ad arricchire e completare anche un altro progetto: quello dei Parchi tematici pensati per valorizzare il territorio anche sotto l’aspetto naturalistico e non solo archeologico e storico”.

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