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Sanità, proteste per disservizi nel cassinate

Sanità in crisi nel cassinate e nella valle di Comino  e non solo per le croniche carenze di personale all’ospedale Santa Scolastica  di Cassino ma anche per le situazioni nelle tre cliniche private  colpite dai tagli regionali. Per una disamina completa della situazione  Bruno Scittarelli  come   presidente della  Consulta dei comuni ha convocato l’assemblea dei sindaci per la prossima settimana.  Scittarelli chiama alle proprie responsabilità il presidente della regione  Piero Marrazzo e poi la la direzione dell’Asl di Frosinone. “Purtroppo – dichiara il sindaco di Cassino -  ancora una volta si sceglie il terreno degli equivoci senza delineare una concreta via d’uscita  come la gravità della situazione impone. La Regione Lazio con il suo presidente nonché commissario straordinario esca dagli equivoci e venga subito al confronto con le Istituzioni locali, per troppo tempo snobbate, per assicurare agli utenti servizi sanitari degni di un paese civile. Non possono essere più tollerati i continui depauperamenti della sanità territoriale, pubblica e privata: negli ospedali le carenze non si contano più e chiudono interi reparti; nel privato si stroncano anche quelle attività uniche ed indispensabili, come nel caso del servizio pediatrico per disabili presso il San Raffaele di Cassino.” A questo proposito la direzione del San Raffaele ha comunicato  il rischio di un ridimensionamento  del reparto, l’unico del basso Lazio che serve circa 70 bambini provenienti da Minturno, Ausonia, Sora, Venafro, Isernia  Frosinone. In caso di chiusura non vi sarebbero alternative  con gravi problemi per le famiglie degli assistiti.  L’avvocato Angelo De Siena a nome del comitato dei genitori ha scritto al sindaco Scittarelli e ai consiglieri regionali del territorio per un incontro al fine di trovare una soluzione. I genitori fanno rilevare che il  reparto pediatrico si occupa da anni della riabilitazione di bambini portatori di handicap in day hospital, di cui molti con disabilità particolarmente gravi. A  seguito dei provvedimenti emessi dalla Regione Lazio in materia di risanamento della sanità regionale si prevede una forte riduzione dell’attività del reparto se non addirittura la chiusura.

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