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Emergenza calabroni, i vigili del fuoco chiedono a Comuni e Asl di intervenire

Ben trenta interventi da questa mattina ed ancora oltre cento da effettuare. In questi due numeri sta l’emergenza calabroni che si sta vivendo nella provincia di Frosinone. Accentuato dal drammatico episodio di Cassino dove una donna di 55 anni, lunedì, è morta a casua della puntura di un insetto, sembra essere scoppiata la fobia del calabrone. Il centralino dei vigili del fuoco sembra impazzire. La gente spaventata per la presenza dei nidi dei pericolosi insetti, chiede con insistenza ai pompieri di intervenire. Sono stati così tantigli interventi che addirittura sono finite le scorte dei vigli dell’insetticida utilizzato per tramortire i calabroni prima di rimuovere il nido in sicurezza. Complece della mancanza di fornitura, anche il ferragosto. Ma l’emergenza è evidente e i vigili da soli nonostante non sia una loro esclusiva competenza, sono in affanno. L’allarme è rimarcato da Giuseppe Simeoli, della Federazione Nazionale Sicurezza Cisl “Il personale è ridotto all’osso, le attrezzature, in particolar modo l’agente chimico usato per stordire gli insetti è ormai finito – spiega il sindacalista – e il personale del 115, come al solito, si trova a fronteggiare emergenze che hanno anche altre figure competenti come Comuni e Asl. I vigili del fuoco dovrebbero intervenire per la bonifica dei calabroni solo nei casi in cui esiste un reale pericolo, come nel caso di scuole o enti pubblici. Ma i vigili non sanno dire no quando un cittadino chiama e si ritrovano a fare anche un lavoro che non spetta loro completamente. E’ necessario, almeno in questa fase acuta, -conclude Simeoli – che i pompieri siano coadiuvati anche da squadre comunali e della Asl attrezzate per la rimozione dei nidi di calabroni”.
Ermanno Amedei

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