Nella riunione del 28 agosto la consulta dei sindaci del Lazio Meridionale ha formulato una proposta di emendamento alla “individuazione del fabbisogno di posti letto per acuti, riabilitazione e lungodegenza nella Regione Lazio per l’anno 2009 e conseguente riorganizzazione e riqualificazione della rete e dell’offerta ospedaliera regionale. Integrazioni e modifiche ai decreti del Commissario ad acta n. 25/08 e n. 43/008.â€
Di seguito riportiamo il testo dell’emendamento.
La riorganizzazione della Rete ospedaliera della Regione Lazio e, parallelamente, la proposta di Piano di Rientro finanziario della Sanità della stessa regione, proposti dal Commissario ad acta, il presidente della Regione Piero Marrazzo, sono stati oggetto di approfondita discussione in ripetute riunioni della Consulta dei Sindaci del Lazio Meridionale, anche con l’ausilio di relazioni tecniche predisposte da operatori sanitari del territorio circoscritto nel Distretto D della ASL di Frosinone.
Nel corso della riunione è emersa, UNANIMEMENTE, la forte penalizzazione che subirebbe il territorio dall’attuazione di tali progetti che non rispettano alcuna proporzione rispetto alle altre province del Lazio.
Peraltro tali ricadute negative non consentirebbero di perseguire quegli obiettivi di risparmio ed ottimizzazione della spesa sanitaria a vantaggio di una qualificata offerta dei servizi.
Infatti, la necessità di riorganizzare la rete ospedaliera regionale ha una duplice motivazione: rendere più efficiente l’offerta di servizi erogati con una migliore distribuzione sul territorio in un’ottica di elevazione e miglioramento qualitativi; realizzare risparmi significativi sul fronte delle spese per allineare la spesa sanitaria al circuito virtuoso già realizzato in altre regioni d’ Italia.
Allo stato delle proposte in atto e dei provvedimenti già presi nel corso degli ultimi tempi, secondo la Consulta dei Sindaci del Lazio Meridionale nessuno di questi obiettivi potrà essere centrato.
Anzi, si avrebbero effetti negativi devastanti come:
1. incentivazione ulteriore del fenomeno della “Migrazione Passivaâ€, a favore di territori di province e regioni limitrofe, e addirittura all’interno degli stessi distretti della provincia di Frosinone;
2. impoverimento del patrimonio professionale esistente;
3. riduzione della attuale presenza specialistica territoriale;
4. conservazione di capitoli di bilancio che generano forti spese negative come PES e PER.
In particolare, è opportuno fare alcune valutazioni alla bozza di riorganizzazione ospedaliera sottoposta alla riflessione delle Istituzioni territoriali che va sotto il titolo: “ individuazione del fabbisogno di posti letto per acuti, riabilitazione e lungodegenza nella Regione Lazio per l’anno 2009 e conseguente riorganizzazione e riqualificazione della rete e dell’offerta ospedaliera regionale. Integrazioni e modifiche ai decreti del Commissario ad acta n. 25/08 e n. 43/008.â€
In via preliminare facciamo le seguenti osservazioni:
1) dalla verifica del rapporto posti letto/abitanti, previsti dalla normativa nazionale e dalle previsioni fatte nel documento proposto, appaiono evidenti incongruenze penalizzanti. In particolare il documento regionale evidenzia che alla provincia di Frosinone è stato assegnato un indice di posti letto pari a 2,9 per ogni 1000 abitanti già più basso di quello di Roma (3,7), Latina (3,3) e Rieti (3,2) ma che nei fatti si riduce a 2,4 in quanto, per il raggiungimento di tale computo, insieme ai posti letto per acuti sono stati calcolati anche quelli per lungodegenza;
2) la popolazione della provincia di Frosinone si caratterizza per l’aumento dei flussi migratori verso strutture sanitarie di altre regioni e per l’aumento dell’età anagrafica della popolazione con la conseguenza che “è prevedibile un aumento di domanda di prestazioni soprattutto legate alla presenza di malattie cronico- degenerativeâ€;
3) dalla tabella dei dati per decessi risulta che tra le cause di morte le malattie del sistema cardiocircolatorio costituiscono il dato più significativo sia in percentuale (42,5% uomini), (52,4% donne), sia in termini assoluti 4.466. Seguono i tumori con 2.614 decessi pari al 27,6 dei casi;
4) dalla verifica dei ricoveri e dell’utilizzo delle strutture della ASL di Frosinone, si evidenzia – all’interno dei dati di migrazione passiva- che le strutture ospedaliere della provincia sono scelte da meno della metà dei residenti, mentre le alternative si orientano verso strutture nell’ambito regionale del 40,2% per i residenti nel distretto A, 32% distretto B, 21,5% distretto C e solo il 23,8% nel distretto D.
Questi dati evidenziano la necessità di allocare le risorse e l’offerta dei servizi tenendo conto non solo delle reali necessità della popolazione, ma anche della geografia della provincia.
E qui va fatta una considerazione: l’ Ospedale di Cassino – storicamente classificato come “Provinciale†– ha sempre svolto una funzione baricentrica tale da intercettare l’utenza del Basso Lazio e delle regioni limitrofe come Alta Campania, Alto Molise e parte dell’Abruzzo.
Oggi i dati dimostrano situazioni rovesciate a causa del fatto che le Regioni citate hanno allocato ai nostri confini strutture di prim’ordine nel campo delle discipline neurologiche (Pozzilli) o cardiochirurgiche (Mercogliano e Maddaloni).
Per quanto sopra detto si ritiene dover emendare il documento richiamato in premessa con la richiesta:
1) che venga ripristinata l ‘attribuzione dei posti letto per acuti in base alla corretta ed univoca interpretazione della normativa sul rapporto ab/posti letto;
2) che l’Ospedale di Cassino “S. Scolastica†venga elevato a DEA di 1° livello con le specialità di base con e senza posti letto, così come elencate nel decreto Marrazzo del 11.07.2008, e in aggiunta, essendo determinate le condizioni previste dallo stesso decreto (bacino di utenza e particolare situazione geografica), le unità operative complesse con posti letto delle discipline riportate nell’allegato “ 2†del decreto stesso;
3) che l’ospedale di Pontecorvo “ Pasquale Del Preteâ€, conservi la funzione di Pronto Soccorso e venga riorganizzato in funzione complementare al DEA di 1° livello di Cassino.