Nel corso delle ispezioni, effettuate dalla guardia di Finanza all’interno di bar e sale gioco di Sora, sono emerse diverse irregolarità , che hanno portato anche al sequestro amministrativo di un apparecchio da gioco, con la conseguente contestazione della sanzione di 2.300 euro, nei confronti del gestore dei giochi, dell’esercente e del concessionario e contestuale segnalazione, alla locale autorità giudiziaria, del titolare dell’esercizio commerciale per violazione all’art. 110 del t.u.l.p.s..
Le violazioni, in particolare, attengono al fatto che l’apparecchio non era collegato alla rete telematica dell’amministrazione autonoma dei monopoli dello Stato, che permette la quantificazione degli introiti dovuti all’erario, ed alla mancata esibizione del previsto nulla osta per la messa in esercizio. I servizi in materia svolti dalla guardia di finanza, oltre a tutelare l’erario statale dalle evasioni fiscali, assumono anche forti contenuti sociali, in quanto costituiscono una risposta alle sempre più accorate richieste di intervento di tante mogli e madri che vedono mariti e figli rovinarsi con il gioco d’azzardo.
Lo stringente controllo di polizia nel settore dei videogiochi è doveroso non soltanto per verificare l’impatto ambientale del loro smaltimento, ma anche ai fini di pubblica sicurezza (l’uso dei videogiochi è infatti regolato dal testo unico delle leggi di pubblica sicurezza), ai fini fiscali (in quanto è enorme il gettito che tali macchine producono allo Stato, con i relativi rischi di frode), ed ai fini sociali (in quanto vengono segnalati sempre più casi di persone che, in provincia di Frosinone, spendono intere pensioni e stipendi nei giochi, riducendosi sul lastrico).