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Famiglia di usurai in manette, imponevano tasso del 35% mensile

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Giulianova, agli ordini del Lgt. Antonio Longo, in collaborazione con i militari della Stazione CC. Mosciano S.A., hanno arrestato 4 persone resesi responsabili di concorso continuato in usura (art.110-81-644 C.P.). Gli arrestati sono Alfredo Di Rocco, 46 anni, residente a Giulianova in Via del Torrione, la moglie Giovina Di Rocco, 46 anni, Rocco Bevilacqua, originario di Satriano di Lucania, 53 anni, residente a Giulianova in Via della Marmora e Ferdinando Di Rocco, 41 anni, anch’egli residente in Giulianova in Via della Marmora. La vittima C.A., autotrasportatore di Mosciano S.A. (TE), in difficoltà economiche, non avendo più disponibilità di accesso al credito legale, per far fronte alle necessità economiche legate al proprio lavoro, rappresentava ad alcuni conoscenti il proprio stato, tra cui anche a Rocco Bevilacqua, che a sua insaputa, svolge funzione di “uditore” per la famiglia Di Rocco. Il Bevilacqua si trasforma così da conoscente ad aguzzino e lo mette in contatto con la fonte: Di Rocco Alfredo. L’uomo ha bisogno di 3.000 euro, somma immediatamente concessa, nel mese di Dicembre 2008, ad una condizione: ogni mese avrebbe dovuto restituire una somma di circa 1.000, comprensiva di un interesse pari al 35%. Inizia così l’agonia di C.A., che termina quando stremato economicamente ed anche psicologicamente, decide di denunciare tutto al Maresciallo Paolo Gentile, Comandante della Stazione CC. di Mosciano S.A., nei cui confronti nutre stima e fiducia. L’opera dell’Arma non tarda ad arrivare e dopo qualche giorno, necessario per eseguire i dovuti accertamenti, scatta la trappola. Così la mattina del 10.09.2009, verso le ore 10.30, in Piazza Roma di Giulianova, mentre Rocco Bevilacqua e Ferdinando Di Rocco, si apprestano a ritirare l’ennesimo rateo usuraio, intervengono i militari dell’Arma, traendoli in arresto in flagranza. Nel frattempo i coniugi Di Rocco, si trovano in giro per le vie di Giulianova, venuti a conoscenza dell’arresto dei due complici, riescono a sottrarsi momentaneamente alla cattura, scappando e rifugiandosi presso l’abitazione di alcuni parenti che si trovano in Sulmona. Ma i Carabinieri che non hanno mai smesso si essere sulle loro tracce, richiedono ed ottengono dal GIP di Teramo, l’emissione di una misura cautelare in carcere nei confronti degli stessi, ricorrendo nel caso specifico, i presupposti di legge per l’applicazione di tale misura. Così la mattina del 12.09.2009, verso le ore 13.00, DI ROCCO Alfredo e la moglie Giovina, vengono tratti in arresti dai CC. di Sulmona, mentre escono dall’abitazione dei parenti, sita in quel centro. I Carabinieri hanno raccolto sufficienti prove anche nei loro confronti e si apprestano ad eseguire ulteriori accertamenti per verificare se ci siano altri casi analoghi, invitando come sempre alla collaborazione coloro che sono vittime di tale fenomeno ed anche la cittadinanza tutta. Secondo i militari, le famiglie ROM si starebbero riorganizzando nelle loro attività criminali. Partiti molti anni fa proprio con i furti, le estorsioni e l’usura, negli ultimi tempi, si erano dedicati soprattutto al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Ma le costanti ed ultime indagini dei Carabinieri, hanno evidentemente spaventato la comunità ROM, per cui alcuni di essi avrebbero deciso di tornare indietro nel tempo, preferendo attività quali l’usura.

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