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Messina, una tragedia annunciata. Bilancio pesantissimo e ancora provvisorio

18 morti, 80 feriti, 400 sfollati ma il bilancio della catastrofe di Messina è destinato a crescere per via delle 30 persone ancora disperse. Sono i numeri della sconfitta dell’uomo che tenta di prevaricare la natura. E sì, perché ieri Bertolaso, il sottosegretario alla protezione civile e anche il presidente Napolitano lo hanno detto a chiare note: non si possono costruire case o comunque strutture che non permettono il normale deflusso delle acque laddove non è sicuro farlo. Sembra questa la spiegazione più semplice del drammatico disastro avvenuto in seguito alle forti piogge cadute sul messinese, tra i comuni di Briga Marina, Giampilieri, Molino e Scaletta Marea nella notte tra giovedì e venerdì. Intanto i soccorritori continuano a scavare tra le macerie delle case crollate e nelle montagne di fango e detriti accumulati dalle acque, la speranza è di trovare sopravvissuti. Molte zone sono isolate per via dei detriti accumulati sulle vie di comunicazione. Intanto continua a piovere e il rischio frane rallenta l’opera dei soccorritori che, grazie agli elicotteri dell’esercito, stanno mettendo a sicuro le popolazioni.

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