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Truffe e furti agli anziani, si indaga su tre rom

Il più vile dei reati è quello che si commette ai danni degli indefesi e, spesso, gli indifesi sono persone anziane. Lo sanno bene i carabinieri della compagnia di Lanciano (Ch) che per arginare il fenomeno delle truffe e furti agli anziani, ed anche per indivuiduare gli autori delle malefatte commesse, si rivolgono alla cittadinanza perché vengano segnalati fatti sospetti. Tutto quanto prende spunto da un furto messo a segno da alcuni nomadi nella casa di una copèpia di anziani di Casoli, prima raggirati e poi derubati di a cui erano legati dal punto di vista affettivo. A Casoli, quindi, nella contrada da Ripitella, presso il casolare abitato dalla coppia di anziani, ieri mattina si è presentata una donna, giovane e di corporatura robusta, che diceva di essere una incaricata della ASL, che doveva verificare come la coppia trattava la raccolta differenziata all’interno della stalla. Con questo pretesto si è diretta con la coppia. Attigua alla stalla, però, vi è la porta della casa che la donna, intanto, aveva lasciata aperta. La nomade aveva in mano un’agenda e fingeva, mentre i signori spiagavano come differenziavano i loro rifiuti, di prendere appunti, poi, ad un tratto, le è squillato il telefono ed è andata fuori a rispondere ma senza farvi più ritorno. Solo allora l’anziana donna ha realizzato di essere stata vittima di qualche brutto “scherzo” e si è recata di corsa in casa, scoprendo suo malgrado che i soldi e l’oro erano spariti. Catenine di lei e del marito, anelli tra cui anche quello del loro fidanzamento: tutto quanto si era letteralmente volatilizzato con i soldi che la donna aveva messo da parte.
Allertati i Carabinieri di Casoli e di Castel Frentano coordinati dal tenente Palma Lavecchia, hanno fermato un’autovettura con a bordo tre nomadi; all’interno c’era una ragazza, una donna più matura ed un uomo. Dalla perquisizione effettuata sulla ragazza vengono trovati i soldi, esattamente delle stesse pezzature descritte dalla donna derubata, ma mancava l’oro e il riferimento a qualcosa che fornisca un riscontro certo. Quindi, nonostante l’anziana donna, recatasi presso la caserma di Castel Frentano per sporgere denuncia, ha riconosciuto la nomade – che intanto, sperando di non essere riconosciuta si era cambiata la maglia e sciolti i capelli – e riconosce il fermaglio con cui li teneva legati e l’agenda su cui aveva finto di prendere appunti (e sull’agenda, in effetti, vengono trovati gli scarabocchi che vi aveva fatti), non è stato comunque possibile arrestarli, ma solo denunciarli a piede libero. Inoltre, a carico dell’uomo, che aveva fornito anche false generalità, risultavano molti precedenti specifici.
Dopo aver lasciato l’anziana coppia, i tre nomadi si sono spostati a Castel Frentano (Ch), dove, vagando per l’agro in prossimità del paese, si sono avvicinati a più di un casolare col pretesto di chiedere se vi fossero case in affitto, probabilmente nell’intento di individuare nuove vittime. Per questo i carabinieri chiedono collaborazione alla gente del posto, Ciè se a qualcuno sia capitato fatti simili, di modus operandi analoghi, o se ha ricevuto visite da soggetti ambigui e per pretesti strani, e successivamente si sia reso conto che qualcosa gli era stata, intanto, sottratta, o sia in grado di riferire un qualunque elemento utile alla individuazione di analoghe situazioni; nel qualcaso può rivolgersi alla compagnia carabinieri di Lanciano Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Lanciano chimando il numero 0872.722700.

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