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Arrestato l’incubo dei servizi sociali

Era diventato l’incubo di un intero assessorato, insultava, minacciava e aggrediva gli assitenti sociali del comune di Cassino (Fr) e, finanche, l’assessore ai servizi sociali Ciro Rivieccio. Oggi pomeriggio, dopo decine di casi, sono scattate finalmente le manette per Simone T., 34 anni di Cassino, con gravi problemi di stabilità mentale derivanti, probabilmente alla tossicodipendenza. L’uomo veniva spesso visto parlare da solo, ad alta voce in piazza Labriola, ma questo, oltre a preoccupare per il suo stato mentale , altro non faceva. Ben diversa invece era la sua continua aggressione al personale dei servizi sociali di Cassino. Da oltre un anno, chiedeva con insistenza di incontrare la figlia che il tribunale dei minori aveva affidato al comune di Cassino. Le sue richieste, però, quasi sempre, venivano avanzate in orari non consentiti e quindi, rimanevano inascoltate. Le reazioni erano violentissime e l’ultima, questa mattina, ha riguardato nuovamente gli assistenti sociali, l’assessore Ciro Rivieccio e, addirittura, la famiglia del politico. Già ieri la polizia si era attivata prendendo le deposizioni degli aggrediti ed anche quella dei vigili urbani aggrediti a loro volta (non si capisce poi perché gli agenti di polizia municipale, pubblici ufficiali a tutti gli effetti, non lo abbiano arrestato già nell’occasione di ieri). Oggi pomeriggio dunque, gli uomini della squadra informativa del commissariato di Cassino agli ordini del sostituto commissario Enzo Pittiglio, lo hanno arrestato per minacce a pubblico ufficiale, quelle minacce rivolte all’assessore Ciro Rivieccio (l’assessore nelle sue funzioni è un pubblico ufficiale) ed anche per interruzione di pubblico servizio dato che questa mattina, all’arrivo del 36enne negli uffici dell’assessorato, i dipendenti sono stati costretti ad interrompere il lavoro per mettersi in salvo. In tanti avevano scommesso che la vicenda si sarebbe conclusa solamente dopo un fatto drammatico. Per fortuna non è stato necessario arrivare a tanto.
Ermanno Amedei

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