Dissequestrato il poligono di tiro
7 Novembre 2009Il Tribunale di Frosinone ha disposto il dissequestro di tutto il Poligono di Pontecorvo. La decisione è stata notificata nella mattinata del 4 novembre, a seguito del ricorso presentato dai legali del Poligono gli avvocati Ivan e Giuseppe Santopietro. La struttura, infatti, era stata posta sotto sequestro dai Carabinieri di Pontecorvo in un primo momento a causa della presunta mancanza di agibilità della struttura e successivamente destinataria di un secondo decreto di sequestro per l’ipotesi di reato di lesioni personali colpose. I legali del Poligono hanno proposto inizialmente il ricorso avverso il primo sequestro, ottenendo dai Giudici del Riesame il dissequestro di parte della struttura. Successivamente è stato proposto ricorso anche avverso il secondo decreto di sequestro, inerente il reato di lesioni personali colpose, ottenendo il dissequestro totale della struttura, nonché la materiale restituzione dell’impianto. “Secondo il Tribunale – fanno sapere gli avvocati Santopietro – il ricorso merita accoglimento in quanto il secondo sequestro (relativo all’ipotesi di reato di lesioni colpose) viola il principio del ne bis in idem, non essendo legittimo un secondo sequestro su un bene già oggetto di analogo provvedimento”. Non vi sarebbe inoltre correlazione tra l’incidente e la struttura del poligono che, anche se fosse stata dotata di tutte le strutture di sicurezza, non avrebbe impedito il verificarsi dell’evento. L’avvocato Giuseppe Santopietro, soddisfatto del risultato ottenuto, dichiara: “l’operato dei vertici della Sezione TSN è sempre stato rispettoso delle leggi. La tesi difensiva era ed è fondata come dimostrano i due provvedimenti di dissequestro ottenuti. Ciò nonostante, proseguiremo nelle azioni legali a tutela della Sezione TSN di Pontecorvo, nella speranza che le indagini siano più approfondite e puntuali di quelle fin qui svolte, in quanto vi sono aspetti relativi alle precedenti gestioni sezionali che, seppur denunciate da diverso tempo, ancora non sono state oggetto di chiarezza”.