Il Cesanese come punto di riferimento del turismo di una vasta fetta della provincia di Frosinone. Oltre duecento persone, tra cui importanti autorità dei vari livelli istituzionali, lo hanno ribadito l’altra sera a Serrone nel consueto appuntamento che la cantina Villa Santa, di Giovanni Terenzi, uno dei più importanti produttori di Cesanese del frusinate, organizza ogni anno per presentare il vino novello.
Insieme al sindaco di Serrone, Maurizio Proietto, a fare gli onori di casa, all’evento hanno partecipato l’europarlamentare Francesco De Angelis, il consigliere provinciale Teresa Graziani, a portare il saluto del presidente della Provincia di Frosinone Antonello Iannarilli (presente anche un rappresentante dell’assessore provinciale all’agricoltura Giovanni Meloni), Ermisio Mazzocchi e Piero Pera, in rappresentanza rispettivamente degli assessorati regionali all’agricoltura e all’ambiente, il presidente della XII Comunità Montana, Achille Bellucci, il presidente della Cia di Frosinone, Mario Mancini e il presidente della Strada del Cesanese, Pierluca Proietti. Oltre, ovviamente, al vice sindaco di Serrone, Maurizio Lucidi, agli assessori Enzo Pallocca, Natale Nucheli e Gabriele Lolli e ai consiglieri Emiliano Campoli, Franco Sperati ed Enilde Tucci.
Per l’occasione, presso il ristorante Pigalle di Serrone, è stato possibile degustare i sapori della cucina tradizionale della ciociaria accompagnati, oltre che dal Novello 2009, da importanti Cesanesi invecchiati, portati per la prima sulla tavola , come il Velobra 2007, il Vajoscuro 2006 e il Colle Forma 2006.
Una festa del gusto che, come sempre, è stata animata dalla simpatia del signor Giovanni Terenzi, che da quasi 40 anni dedica anima e corpo alla produzione di un Cesanese del Piglio di qualità , attraverso il reimpianto delle viti e l’ammodernamento della cantina e dell’Azienda, che dirige insieme ai tre figli Armando, Pina e Maria. Con l’entusiasmo e il dinamismo di un ventenne Giovanni, insieme alla moglie Santa, cura personalmente con macchinari all’avanguardia i 10 ettari di vigneto, in continuo confronto con l’agronomo dell’azienda, lasciando ai figli la cura della produzione. Un’organizzazione che, non a caso, ha consentito ai vini dell’azienda di ricevere, ormai da anni, importanti premi e riconoscimenti nei principali concorsi enologici nazionali.