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Influenza A, consegnate alle Asl gli elenchi degli adulti a rischio

L’Asp ha distribuito oggi a tutte le Aziende sanitarie del Lazio i cd con gli elenchi, relativi a ciascun medico di base, degli adulti a rischio per la vaccinazione dell’influenza H1N1. L’arrivo di questi elenchi renderà piu spedite, immediate e facili le somministrazione delle vaccinazioni da parte dei medici di medicina generale che peraltro già stanno lavorando.
“Queste liste – ha spiegato il vicepresidente della Regione Esterino Montino – possono e debbono essere integrate dall’autonomia decisionale del medico di base che ha il pieno controllo di eventuali cambiamenti dello stato di salute, esenzione o altro che ha potuto registrare sui propri pazienti. Il medico di base, infatti, è il soggetto che più degli altri operatori del Servizio Sanitario Regionale può definire chi fra i suoi pazienti è portatore di una patologia per cui è indicata la vaccinazione. È importante sottolineare che le patologie elencate dal Ministero coincidono quasi completamente con quelle dei candidati alla vaccinazione per l’influenza stagionale per patologia, quindi sotto i 65 anni. I medici di base hanno già presentato le richieste per i vaccini dell’influenza stagionale da somministrare a tali soggetti e sono quindi nella condizione di poter effettuare la vaccinazione dei pazienti a loro assegnati”.
Laziosanità-ASP, al solo scopo di facilitare il lavoro di competenza dei medici, ha lavorato sulla liste delle patologie, trasformandole in liste di codici di patologia, incrociandole con l’archivio degli esenti ticket per patologia. Sono stati poi aggiunti i soggetti che risultavano portatori di una delle patologie interessate relativamente alla campagna antinfluenzale stagione 2008/09 e non compresi nell’archivio esenti.
La Regione non intende alimentare polemiche inutili ma la distribuzione attraverso le farmacie del vaccino per la influenza AH1N1 è impraticabile innanzitutto per motivi tecnici.
Intanto il quantitativo è contingentato e va considerato che alla sua somministrazione è correlato un debito informativo nei confronti del Ministero ed un sistema di farmacovigilianza; il vaccino inoltre viene distribuito dal Ministero in blocchi, il prodotto in parte è confezionato in “decadosi” (un flacone contiene cioè dieci dosi) ed in parte minore in monodose. Questo renderebbe la distribuzione in farmacia ridotta o del tutto impraticabile.
La Regione ha quindi organizzato l’offerta vaccinale tramite i centri vaccinali delle Asl, i centri di riferimento nonché i medici di famiglia ed i pediatri di libera scelta, che già garantiscono oltre 5.500 punti di erogazione potenziale su tutto il territorio regionale. Le modalità operative sono simili a quelle positivamente utilizzate per la campagna influenzale stagionale che da anni opera con grande efficacia.
Non si comprende poi – seguendo la proposta di Federfarma -quale sarebbe, in questa prima fase, il vantaggio per i cittadini che devono vaccinarsi, giacché le persone dovrebbero recarsi prima in farmacia per acquisire il vaccino e poi dal proprio medico di medicina generale e farselo somministrare. Al contrario nel modello attuato, come detto, i singoli medici di medicina generale ricevono direttamente il vaccino dalla Asl per i soggetti da vaccinare che sono seguiti a cura del medico stesso. Non c’è da parte della Regione nessuna chiusura alla collaborazione con i farmacisti, si sottolinea soltanto che non è nella distribuzione del vaccino AH1N1 che essa può trovare applicazione.

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