Da confindustri artigianaoto riceviamo e pubblichiamo: “C´è ancora la crisi? Quando finirà ? Cosa fare per uscirne quanto prima? Per rispondere a questi interrogativi Confartigianato imprese Frosinone giovedì sera ha incontrato i membri del direttivo in un incontro allargato anche ai collaboratori, per cercare insieme le mosse necessarie per lasciarci alle spalle un periodo buio come quello che le imprese della provincia stanno attraversando in questo momento. Lo testimoniano anche i dati nazionali dell’indagine di Confartigianato che colloca la provincia di Frosinone all’80esimo posto per “qualità della vita delle imprese”. La crisi, infatti, da quello che è emerso dalle testimonianze di giovedì, tranne qualche rara eccezione, è ancora nel suo pieno fervore, e la piccola e micro impresa sono quelle che ne subiscono le conseguenze più pesanti, anche non direttamente ad esse imputabili. “Paghiamo la crisi creata dagli altri” è il concetto che è emerso più volte giovedì, e lo dimostrano anche i dati di Confartigianato sulla qualità della vita delle imprese. La classifica redatta valuta le condizioni offerte alle imprese dai territori per investire e produrre, sulla base di 39 indicatori di diverso genere come la densità imprenditoriale, il mercato del lavoro, burocrazia, credito. Ebbene in questo scenario la provincia di Frosinone risulta all’ultimo posto del Lazio. Tale statistica che ci attesta anche agli ultimi posti – all’80esimo per la precisione – nella classifica nazionale, testimonia, come è emerso anche nella riunione di giovedì, quanto siano ancor più pesantemente penalizzate le imprese che operano nel nostro territorio. Penalizzazioni che frenano molto gli investimenti, di per sé già bloccati dalla forte crisi, e allontanano ulteriormente quanti volessero venire ad investire in Ciociaria. La carenza di infrastrutture, di aree specifiche per la piccola impresa che necessità di ampliare la propria attività , la presenza della burocrazia che strangola e frena, della pressione fiscale eccessiva appesantita dalle imposte locali, dello scarso accesso al credito, sono tutte cose che Confartigianato proclama da tempo, confermato dai dati statistici nazionali e quindi necessitano interventi urgenti a favore della piccola impresa del frusinate affinché si eviti ulteriormente l´allontanamento dal territorio o la chiusura di molti siti che non riusciranno a reggere a seguito delle carenze evidenziate. Confartigianato, quindi, cerca soluzioni: gli spunti arrivati giovedì sono molti. Innanzitutto una presenza sempre più costante e vicina, anche, se necessario, a domicilio alle imprese associate, con servizi, sempre più ampi e professionali, di assistenza dal punto di vista legale, fiscale e burocratico, che possano essere recapitati al singolo imprenditore. Poi sensibilizzazione della politica, tramite la creazione di tavoli di lavoro appositi, come quelli messi in piedi qualche tempo fa dalla Provincia, su richiesta di Confartigianato, la cui attività però si è poi fermata, e tramite la continua opera di stimolo e pungolo per arrivare finalmente allo snellimento dei processi burocratici, all’incentivazione agli investimenti e ad una riduzione drastica della pressione fiscale sia per le imprese che per i cittadini. Poi, e questo è un appello alle imprese, far prevalere lo spirito di aggregazione a sistemi associativi, proclamato più volte da Confartigianato e dal sottoscritto: lo spirito dello stare insieme, anziché avventurarsi in iniziative singole, risulta essere il percorso necessario per uscire dalla crisi. E poi formazione, formazione e formazione. Formazione interna alle strutture e ai collaboratori, ma anche esterna, aperti, tramite corsi di più svariato genere, al mondo imprenditoriale ma anche alla società civile, in modo da costruirsi tutti spalle più forti per affrontare le difficoltà di questi mesi, che significa poi ritrovarci già belli temprati per ripartire alla grande, quando dal tunnel saremo usciti”.
Augusto Cestra – Presidente Confartigianato Frosinone