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L’invisibile trasparenza dell’Ausl di Frosinone

Rosa Roccatani, segretario Provinciale della Ugl Sanità Frosinone scrive:
“L’“operazione trasparenza” imposta dal Decreto Brunetta è stata tanto trasparente da scomparire del tutto dal sito AUSL di Frosinone, dopo poco la pubblicazione.
Non facciamo critiche, ma una corretta analisi della spesa del bilancio aziendale. A conti fatti risulta che la AUSL di Frosinone per solo 94 Dirigenti spende la somma di euro 3.801.335,04 per lo stipendio base, 1.175.137,37 indennità di posizione parte fissa, euro 1.083.970,53 parte variabile riferita al peso dell’incarico rivestito, che complessivamente danno la somma di euro 5.576.829,06.
Inverso, per quanto attiene “altri emolumenti” la somma è pari a euro 5.806.675,21, il che sta a significare, che l’Azienda USL Frosinone, relativamente a 94 Dirigenti di Struttura Complessa (gli ex primari per intenderci), spende 229.846,15 euro in più degli stipendi, comprese le indennità (fissa e variabile) previste, in ordine agli incarichi di posizione previsti per contratto.
Orbene, il quesito è d’obbligo! Come è possibile che la spesa totale degli stipendi, comprensivi delle indennità contrattuali, sia inferiore alla voce “altri emolumenti?”.
È comunque da escludere la retribuzione per il prolungamento dell’orario, visto che la classe dirigente di 2° livello non timbra il cartellino e in ogni caso l’indennità di posizione, per contratto dovrebbe essere onnicomprensiva (qualora ci fosse!) dell’eccedenza dell’orario.
Ovvio che la UGL ha già richiesto l’accesso agli atti per visionare le ragioni delle somme extra assegnate.
E’ da notare anche, che in questa fase stiamo parlando della punta dell’iceberg composta da 94 persone, ma il totale dei dirigenti che lavora nella AUSL di Frosinone è di circa mille unità, ed anche se per i restanti 900 lo scompenso tra gli “altri emolumenti” e la restante parte di retribuzione è più bassa, rimane comunque elevata.
Il tutto, da notare, alla presenza di una qualità del servizio che i cittadini della provincia di Frosinone evidentemente giudicano in maniera negativa, visto che la mobilità passiva, ovvero quella verso le altre provincie del Lazio o altre regioni, è molto elevata e sembra addirittura che si aggiri intorno al 40%., dato questo che assume maggior peso se si considera che la mobilità attiva, ovvero quelli che vengono da fuori a farsi curare da noi sono quasi inesistente, a tutto si aggiungono le interminabili liste di attesa con tempi sempre più crescenti, in alcuni casi emblematici addirittura si supera di gran lunga l’anno.
Dunque, la cosa ci indigna e ci indigna soprattutto quando questi primari nell’autorizzare il pagamento del lavoro straordinario svolto dal personale di comparto si preoccupano di decurtare anche i 3 minuti in eccesso, alcune volte, probabilmente perché troppo impegnati si dimenticano di vidimare il pagamento del lavoro svolto, mentre in altri casi si rifiutano poiché la crisi aziendale impone il risparmio.
Senza nulla togliere alla dirigenza, ma stante le somme percepite, ci sembra indifferibile pretendere una buona sanità e soprattutto che il restante personale di comparto abbia almeno il dovuto, visto il misero CUD annuo, che varia dai 19 ai 30 mila euro, benché molti di loro è personale laureato e/o diplomato”.
Questo è il parere di Rosa Roccatani Segretario Provinciale Ugl Sanità Frosinone

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