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L’albero di Natale più grande del mondo “spento” dalle mucche e dal lassismo

L’albero di Natale più grande del mondo si è spento a San Vittore del Lazio dopo aver dato lustro e visibilità all’intero territorio. Da dieci anni, in questo periodo, quello natalizio, si illuminava sulle pendici di Monte Sambucro (dialettalmente noto come Sanmucro) e lo si vedeva a decine di chilometri di distanza in un territorio compreso tra Lazio e Campania. A causarne lo spegnimento, o quantomeno, a non permetterne più l’illuminazione, sarebbero state le mucche che, con il loro pascolare, spostavano e tranciavano i cavi che portavano energia elettrica alle lampade. Un lavoro enorme per i volontari della Pro Loco di San Vittore del Lazio che dovevano costituire team di pronto intervento h 24 per correre nei punti della montagna e aggiustare le rotture. Un lavoro sicuramente faticoso ma ricompensato da notorietà e lustro per l’intero territorio. A rendere famoso l’albero in tutto il mondo erano i suoi numeri: 490 metri di altezza per 300 metri di base, per un’area complessiva di 75.000 mq, l’equivalente di 8 campi di calcio. I cavi elettrici utilizzati per l’abete sono lunghi oltre 18.000 metri e la potenza elettrica utilizzata è pari a 46.000 Watt. Nato da un’idea di Elio De Cao che la propose a Giuseppe Vendittelli, venne realizzato e, nel 2002 è stato riconosciuto come il più grande del mondo dalla società londinese Guinness World Records. Il perché l’albero non si sia illuminato anche quest’anno, sembra da ricercarsi in una disputa interna tra alla Pro Loco, ma i contorni sembrano essere più quelli di una forma di lassismo che ha colpito non solo i volontari ma, evidentemente, anche chi non è stato loro vicino. Un lassismo collettivo che ha causato la “morte” di un’iniziativa unica, una delle poche che permettevano all’intero territorio, non sono quello sanvittorese, di essere citato anche per cose positive e non solo per fatti di cronaca.

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