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Abate di Montecassino: “Campagna elettorale, strumento di lacerazione sociale”

“Tra poco inizierà, anzi è già iniziata la campagna elettorale, l’ennesima campagna elettorale. Uno strumento di lacerazione sociale che negli ultimi decenni è divenuto un vero e proprio strumento di guerra sociale, familiare, personale”. Un durissimo attacco alle gare elettorali, ma soprattutto al sistema con cui vengono affrontate da chi vi compete, è stato scagliato, ieri pomeriggio, dal padre abate di Montecassino, don Pietro Vittorelli nel corso del Te Deum nella Chiesa Madre di Cassino (Fr). Tra i fedeli, ad ascoltarlo, c’erano anche alcuni sicuri candidati alle prossime elezioni Regionali del Lazio, ma anche chi aspetta una candidatura. “In campagna elettorale – ha detto Don Pietro Vittorelli – tutto sembra lecito: la volgarità, l’attacco personale, senza esclusione di colpi, lo spreco indegno di tanto denaro che, questo sì, non conosce crisi. Recuperiamo il gusto dell’educazione, del rispetto, del confronto civile, mai gridato mai urlato sempre circostanziato con argomenti validi e verificabili. Noi cristiani sappiamo che non è così, non è questa la politica, non deve essere questa e “talvolta ci si sente sporchi per ciò che si ascolta e si vede. Quasi complici di un mondo che disturba la dimessa voce di profeti onesti, perché abbagliato dall’eccitante clamore di stregoni mediatici” (Id.ib.) E così quanto più si rimpicciolisce il carnet delle idee e si paralizzano i cervelli tanto più crescono a dismisura le dimensioni dei manifesti elettorali quasi a far rimuovere l’imbarazzante miopia politica e il vuoto culturale e di idee. Eppure in questa crisi stasera devo aiutarvi a vedere il segno di una vita nuova, a non perdere mai di vista la speranza. Il segno dell’Eucaristia rimane centrale ma subito dopo, il vostro sguardo, lo sguardo del pastore fidente si sposta sulla comunità, sull’assemblea, sul vicino di banco”.

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