Di Michele Santulli
Non è delle strade ciociare che si vuole parlare che pur è un argomento della più grande rilevanza come ben conoscono soprattutto i cittadini che sono obbligati a viaggiare per lavoro. Bensì di un Comune ciociaro che è stato in grado da ben oltre quindici anni, sistematicamente e programmaticamente, di parassitare sull’automobilista ignaro o dimentico. Passando al bivio di Belmonte Castello della superstrada Cassino-Sora, tutti gli automobilisti ricordano la macchina del Comune con la brava macchinetta dentro e il vigile comunale che pazientemente era presente per quattro-cinque ore al giorno, sempre, con la più grande puntualità e rigore. Progressivamente con la evoluzione tecnologica il Comune, all’avanguardia in provincia, ha eliminato la presenza della vettura comunale con dentro il solo vigile urbano del Comune ed è ricorso ad autovelox più sofisticati. Ma da un paio di anni il Comune si è veramente industrializzato e di queste trappole infallibili, modernissime, ne ha collocate ben due, sulle due carreggiate, però anonimamente, senza dichiararsi: infatti, ulteriore arbitrio, il nome del Comune è assente dalle tabelle che scandiscono la presenza delle micidiali macchinette come pure la di dicitura “contestazione in derogaâ€. Ma in questi due anni le autorità comunali si sono veramente adeguate alla perfezione all’andazzo criminale che, non di rado, contraddistingue questo tipo di operazioni nella totale e completa indifferenza dei controllori e cioè il Comune di Belmonte Castello il limite statutario di 70 Km prima vigente, arbitrariamente e abusivamente lo ha abbassato a 50, collocando ai cigli della strada tabelle acquistate dal ferramenta sotto casa, cioè abusive e illegali: infatti dette tabelle, secondo il Codice della Strada, vanno sempre autorizzate dall’ANAS e da questa messe in opera!! Le conseguenze di tale veramente criminoso comportamento le conoscono i poveri automobilisti e ancora di più conoscono i cittadini italiani che debbono pagare tutte le spese per far fronte ai ricorsi che parte degli automobilisti presentano ai Giudici di Pace o al Prefetto. Il Comune di Belmonte incassa solamente -ma dove vanno questi soldi?- ma non paga le spese che provoca. Ora -sono dovuti passare due anni- qualcuno, finalmente, si è svegliato dal torpore, è intervenuto e i limiti miracolosamente sono stati portati da 50 a 90 Km orari, come ben si vede! E, in aggiunta, ritieniamo, che deve esserci stata aspra burrasca e perfino volontà di finalmente fare giustizia completa poiché i limiti ora presenti sono superiori a quelli -70 Km- che vigono alle altre intersezioni della superstrada! Una punizione dunque! Ben fatto. E che si proceda allo stesso modo anche verso i Comuni -e ve n sono- che si stanno comportando alla stessa maniera. Ora possiamo viaggiare non più a cavallo o sulla diligenza davanti al bivio di Belmonte.