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Ben 65 chili di botti sequestrati dalla Finanza

La Guardia di Finanza di Cassino, ha chiuso l’anno effettuando tre diversi sequestri di fuochi d’artificio per un peso complessivo di 65 chili. I fuochi sono stati rinvenuti dagli uomini del capitano Vincenzo Ciccarelli nel centro di Cassino nelle ultime ore del 2009, e sottoposti a sequestro. I rivenditori ambulanti, ovviamente, li tenevano ben occultati per tirarli fuori soltanto nel momento in cui qualcuno chiedeva loro quel tipo di prodotti, vietati ma con un’altissima potenzialità detonante.
I nomi dei prodotti esplosivi sono emblematici: si va dal “Lily Magnolia” al “Casablanca”, passando per il “Black Thunder”, il “Dragon Boom” fino al potentissimo “Bombard” ed al più devastante, il “Tomassino”, pesante oltre 6 chilogrammi.
La massa attiva complessivamente contenuta nei prodotti sarebbe stata sufficiente anche per un gravissimo attentato, come dimostrano gli ultimi episodi di terrorismo legati a dirottamenti aerei. Proprio per la facilità di reperimento di sostanze esplosive, che possono essere utilizzate per scopi illeciti (es. attentati intimidatori) o semplicemente per creare dei pericolosissimi ordigni da festeggiamento, la pressione investigativa della Guardia di Finanza nel comparto degli esplosivi è sempre stata molto attenta: negli ultimi tre anni ripetuti sono stati i sequestri a Sora, a Fiuggi e ad Anagni.
L’attività delle Fiamme Gialle, eseguita nell’esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria ed amministrativa proprie della Guardia di Finanza, assume anche un elevato valore sociale a causa dei numerosi incidenti che si verificano la notte di Capodanno, che coinvolgono spesso giovanissimi e provocano gravi problemi alla salute delle persone, con molti casi di invalidità permanente. Oltre ai drammi umani e familiari, elevatissimi sono i costi sociali e sanitari che la pratica dei “botti di Capodanno” riversa ogni anno sul bilancio dello Stato.

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