Truffa all’Inps, 71 persone denunciate. Collusioni con la Camorra
15 Gennaio 2010La Tenenza della Guardia di Finanza di Mondragone ha scoperto l’ennesima truffa ai danni dell’Inps nell’ambito dei controlli effettuati nel settore dell’agricoltura.
Quello delle Truffe all’INPS rappresenta sicuramente un fenomeno grave e diffuso – in particolare nel settore agricolo e nelle regioni del Sud Italia – e in esse sono coinvolti vari soggetti (organizzazioni criminali, imprenditori, “colletti bianchi†e falsi lavoratori); quasi sempre concorrono altri gravi reati, tra cui l’associazione a delinquere, anche di tipo mafioso, le truffe ad altri enti pubblici, i reati di falso.
Spesso le somme erogate dall’INPS vengono divise tra i falsi lavoratori e gli organizzatori della truffa; alcune volte sono coinvolti nell’attività illecita funzionari pubblici o altri professionisti.
Uno dei settori di “predilizione†dei truffatori è appunto l’agricoltura. Le fattispecie concrete più ricorrenti si caratterizzano per la presenza di aziende che impiegano operai su terreni inconsistenti rispetto al numero di lavoratori e di giornate denunciate oppure per la simulazione di rapporti lavorativi fittizi o di aziende c.d. fantasma.
Le condotte illecite sono finalizzate all’ottenimento dell’indennità di disoccupazione, di malattia e di maternità nonché alla correlativa contribuzione figurativa
L’operazione condotta dalla Tenenza di Mondragone ha portato dunque alla denuncia alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere di n. 69 persone che hanno indebitamente percepito le indennità di disoccupazione, malattia e maternità . Il meccanismo della frode si reggeva su una azienda agricola fittizia – con rappresentante legale, L.G. di anni 60 – creata con l’unico scopo di assumere braccianti per il periodo delle campagne stagionali, al fine di far loro maturare le giornate di lavoro e, quindi, il periodo di disoccupazione agricola.
L’attività di indagine, di assoluta complessità , si è articolata nell’acquisizione di elementi presso vari uffici delle sedi INPS nelle province di Napoli e Caserta, l’escussione di innumerevoli persone informate sui fatti, nonché attività riservate di polizia giudiziaria, che hanno condotto ad accertare l’assenza di una struttura operativa, di terreni in colture, di beni strumentali, di libri e registri contabili, nonché l’omessa presentazione di dichiarazioni fiscali, di versamenti di ogni genere dovuto in materia previdenziale e assistenziale in favore degli operai.
I sessantanove “falsi lavoratori†sono indagati per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falso ideologico; i titolari delle aziende agricole, L.G di anni 60 e un altro soggetto, residente in Giugliano in Campania, devono rispondere anche dell’accusa di avere omesso il versamento delle ritenute previdenziali.
Un raggiro che andava avanti dal 2003, truffando per oltre 230 mila euro di indennità illecitamente percepite l’Istituto di Previdenza Sociale.
La truffa scovata è stata segnalata anche ai vari uffici finanziari nonché alla Corte dei Conti, per il recupero di quanto indebitamente percepito e per le somme contributive non corrisposte.