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“I nostri mariti spinti alla rapina dalla disperazione”, parlano le mogli

Una storia particolare quella di due famiglie del cassinate accomunate dalla disperzione e dal disagio dettato dalla crisi economica. Un percorso parallelo che ha portato i due nuclei ad incontrarsi e conoscersi in un momento di disperazione tale che, secondo Veronica Aruta, 30anni, residente a Cassino e Biba Flutra, 36 anni residente a Piedimonte San Germano, mogli rispettivamente di Rosario Carcaterra 35 anni e Luciano Quartarone 28 anni, avrebbe portato i loro mariti a commettere una rapina per disperazione. Particolare non secondario è che ciascun nucleo familiare ha tre figli e, nel caso della famiglia Carcaterra, una figlia 15enne è incinta di quattro mesi. I due uomini sono in galera dal 14 gennaio quando, armati di fucile, hanno fatto irruzione in una farmacia di Pontecorvo rapinandola. Meno di un’ora dopo i due erano già in manette insieme ad un minorenne che aveva fatto da palo. Per questo il 16 marzo subiranno il processo con giudizio immediato. Ma andiamo per ordine e ricordiamo come le due famiglie erano finite alla ribalta della cronaca per fatti diametralmente opposti. La prima volta è accaduto il tre novembre quando i carabinieri sgombrarono due alloggi popolari occupati abusivamente a Piedimonte San Germano. Ad occuparli, senza averne diritto, erano stati prorpio le famiglie Quartarone e Carcaterra. “Non avevamo scelta – hanno raccontato le due donne – Entrambi i nostri mariti hanno perso il lavoro nel corso del 2009”. Rosario è stato licenziato da una ditta edile per via della crisi e Luciano da una ditta di autotrasporti per via di un infortunio ad una gamba che non gli permetteva più di guidare il camion. “Le nostre famiglie sono state sfrattate dagli appartamenti in cui vivevano a causa della morosità e per questo siamo stati costretti ad occupare abusivamente i due alloggi Ater. E’ stato lì che i i nostri mariti si sono conosciuti ma, appena dieci giorni dopo, il 3 novembre del 2009, i carabinieri ci hanno fatto sgomberare. Non sapevamo che fare, – continuano a raccontare le donne – il comune di Piedimonte e quello di Cassino ci hanno mantenuto per 20 giorni in albergo, poi, nonostante le promesse di un impiego per i nostri mariti ci siamo ritrovati in mezzo ad una strada”. La famiglia di Veronica, ottenuto un prestito dai genitori di lei, ha preso in affitto un alloggio, la famiglia di Biba, invece, ha sfruttato un’occasione ulteriore datale dal comune di Piedimonte per un alloggio momentaneo. In quelle circostanze qualcosa deve essere maturato nella mente dei due che, tra l’altro, non hanno precedenti specifici da far pensare a criminali incalliti. Rosario Carcaterra, 35 anni, marito di Veronica ha un precedente relativo ad anni fa per aver contraffatto il telaio di un’auto; Luciano Quartarone, 28 anni, marito di Biba, ha una denuncia pendente per ingiurie. Le loro mogli ne sono certe: “I nostri mariti sono stati spinti a quel gesto dalla disperazione”.
“Una sera – raccontano le donne – i carabinieri hanno bussato alle porte di dove vivevamo per effettuare una perquisizione domiciliare in quanto, ci hanno raccontato, i nostri mariti erano stati arrestati perché avevano rapinato una farmacia. Noi non sappiamo se è vero o no, ma qualora fosse vero, lo hanno fatto spinti dalla disperazione. Per questo chiediamo aiuto, quantomeno un lavoro che ci possa permettere di mantenere le nostre famiglie”.
Ermanno Amedei

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