Sono 49 gli oggetti sacri rinvenuti e sequestrati a Veroli (FR) dai Carabinieri del Reparto Operativo Tutela Patrimonio Culturale, del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Frosinone e della Compagnia di Alatri, nel contesto di un’articolata indagine svolta sul territorio nazionale, finalizzata a contrastare il traffico di opere d’arte di provenienza illecita. Gran parte dei beni sequestrati (dipinti su tela raffiguranti le Stazioni della Via Crucis, candelieri in legno, cartegloria di cui una con lo stemma del vescovo Giovan Battista Maneschi 1813-1891, un tabernacolo, paramenti sacri intarsiati ad oro, libri antichi del ‘600, ‘800 e ‘900) provengono da Basiliche e Biblioteche Verolane, nonché dagli Archivi di alcune antiche Chiese della provincia. Fanno eccezione un importante dipinto su tela, raffigurante la “deposizione di Cristo dalla croceâ€, firmato nel 1777 dall’autore Giacomo Mango[1], rubato dalla Biblioteca Giovardiana di Veroli e di proprietà del Comune di Veroli, nonché decine di preziosi libri del ‘600 e ‘700, un antico dipinto su tavola di origine monastica ed un crocifisso in legno, rubati personalmente dall’indagato nell’Abbazia Benedettina di San Pietro in Assisi.
L’indagine, coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Frosinone dott.ssa Monica MONTEMERANI, ha preso il via nei primi mesi del 2009, dalla segnalazione, pervenuta dai carabinieri dell’Arma territoriale di Napoli, che alcuni ricettatori di Casoria ed Arzano erano soliti recarsi in provincia di Frosinone per acquistare beni d’arte rubati.
Con le tradizionali metodologie d’indagine, sviluppatesi attraverso il pedinamento dei ricettatori napoletani, gli investigatori sono risaliti ad un insospettabile incensurato di Veroli, sul quale hanno concentrato la loro attenzione, decidendo di intervenire celermente per evitare la dispersione degli eventuali beni posseduti.
Nel corso della perquisizione, oltre agli oggetti chiesastici, sono state rinvenute e sequestrate alcune armi antiche (un revolver a 6 colpi privo di matricola e quattro sciabole) pronte, insieme alla refurtiva, per essere piazzate sul mercato clandestino.
Con l’accusa di furto e ricettazione, A.M. 45enne di Veroli, è stato quindi segnalato a piede libero alla Procura di Frosinone.
Il valore commerciale della refurtiva ammonta a circa 200 mila euro.
Le indagini in Provincia di Frosinone proseguono ancora intensamente, allo scopo di recuperare altri beni sottratti, nel corso degli anni, dalla stessa Basilica Concattedrale di Santa Maria in Salome, dalla Chiesa di San Martino e da Palazzo Filonardi di Veroli.Mancano infatti ancora all’appello dipinti, statue, reliquie ed arredi sacri di consistente valore storico-artistico.
Nel 2009 il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ha recuperato 808 oggetti chiesastici rubati.