Una donna di Teramo, che aveva deciso di suicidarsi, è stata salvata dai suoi amici di Facebook. Molte volte i social network, di cui la Polizia Postale è il guardiano attento, balzano sulle pagine dei giornali per aspetti negativi ma stavolta è stato dimostrato che il mondo “virtuale†è fatto di persone con sentimenti e intelligenza reali le quali, di fronte ad una possibile tragedia annunciata, hanno messo in campo ogni energia per consentire di evitarla. Tutto ha avuto inizio lo scorso 20 febbraio dalla Svizzera, quando una persona ha contattato il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Pescara segnalando che una sua amica, conosciuta su Facebook, aveva manifestato l’intenzione di suicidarsi. Nel suo profilo aveva scritto: “… ho tutto e nn mi manca niente eppure voglio togliermi la Vita… oggi stesso… impiccandomi…†– “… e nn mi rispondete a questo messaggio xkè nn sarò qui a leggerlo…†–“… allora io vi auguro ancora tante belle cose e… amaramente vi lascio…†–   mi dispiace x tutti… ma io nn voglio + vivere…†– “nn deve sentirsi male… nessuno deve x me…†– “… Addio !!!â€. Verificata quindi la veridicità della segnalazione, il personale della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Pescara, attraverso il monitoraggio su Facebook dei profili personali dei personaggi, ha cercato di rintracciare la persona che si celava dietro lo pseudonimo indicato. Nella vicenda sono stati chiamati in causa gli altri componenti del gruppo (circa 400) i quali si dimostravano profondamente toccati emotivamente e, preoccupati per l’evolversi della situazione, scatenando una sorta di gara nel rilasciare e ricercare utili indicazioni per rintracciare la persona in pericolo di vita. I commenti monitorati non fornivano, però, alcuna utile indicazione, per cui tramite la cittadina svizzera, unico elemento “non virtuale†della vicenda, gli agenti italiani hanno chiesto di sollecitare “gli amici di Facebook†affinché fornissero ulteriori possibili aiuti.
Mentre era in atto questa corale forma di collaborazione il personale della Polizia Postale, l’unico elemento emerso per raggiungere la donna era un indirizzo e-mail sulla scorta del quale gli operatori hanno iniziato una serrata ricerca a livello intercontinentale, tramite diverse Aziende, estere e italiane, per l’acquisizione degli elementi informatici necessari per risalire all’identità della donna, che venivano immediatamente elaborati e analizzati. Dopo una frenetica attività tecnica ed investigativa, resa peraltro difficoltosa dalle diversità di fuso orario e dal fatto che era sabato, gli agenti sono riusciti finalmente a chiudere il cerchio e a dare un nome e un indirizzo (nella provincia di Teramo) alla donna che subito è stata segnalata ai Carabinieri del luogo. Gli uomini dell’Arma sono subito intervenuti a casa dell’interessata, rintracciandola, e accertando che la stessa effettivamente soffre di crisi depressive, tanto che confermava di aver inviato la mail, quindi i familiari sono stati informati dell’accaduto ed invitati a stare vicino alla persona in difficoltà . “Al di là del necessario rispetto e del velo di discrezione sui riferimenti della persona per la delicata vicenda umana, e al di là dell’apprezzabile sforzo investigativo profuso per evitare il peggio, ciò che colpisce in questa circostanza – afferma il dirigente della Polizia Postale di Pescara Sorgonà – è la particolare umanità e sensibilità emersa e dimostrata dai membri di Facebook interessatiâ€.
M. B.