Il carburante potrà essere prodotto dalla fermentazione di vegetali
12 Marzo 2010Automobili che viaggiano facendo il pieno di tabacco, funghi, alghe? Niente di strano: un motore a scoppio funziona con qualsiasi sostanza che, vaporizzata, possa generare un’esplosione in grado di far muovere un cilindro. Si usano la benzina o il diesel o il gas liquido, ma si può anche impiegare l’alcool prodotto dalla fermentazione di vegetali. In Brasile, molti automezzi viaggiano ad alcool, prodotto dalla fermentazione di cereali e canna da zucchero. A parte il costo, i vantaggi sono che i fumi di scarico sono meno inquinanti rispetto a quelli degli idrocarburi, che contengono sostanze a effetto serra e in più sono nocive per la salute. Ci sono però anche svantaggi: l’impiego di cereali per produrre alcool li sottrae al mercato alimentare, determinando squilibri nei prezzi e aumentando la fame nel mondo. Anche l’equilibrio delle colture ne risulta alterato. Inoltre ci sono preoccupazioni per il fatto che alcune delle sostanze liberate risulterebbero cancerogene.
Di conseguenza, la ricerca si sta orientando verso l’individuazione di piante in grado di essere utilizzate per la produzione di carburanti che non abbiano “controindicazioni”. Le linee di studio sono molteplici, e un ruolo importante ce l’ha l’ingegneria genetica. L’obiettivo è intervenire in modo da modificarli rendendo il processo più efficiente e attuabile anche con materiali non costosi, facilmente reperibili e non utilizzabili per altri motivi. Questo però è soltanto uno dei modi per trarre energia da sostanze biologiche. Il sogno degli scienziati è riprodurre artificialmente la fotosintesi clorofilliana, il processo in base al quale le cellule verdi delle piante, sotto l’azione della luce, assorbono anidride carbonica e producono energia chimica e glucosio. Quando si riuscirà a riprodurlo, si avranno molti vantaggi: l’atmosfera ripulita dalla CO2 in eccedenza con “alberi artificiali”, una fonte energetica a basso costo e non inquinante le automobili che si muovono spargendo non gas mefitici ma profumate essenze.