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Prostituzione: agente immobiliare in manette, troppo vicino ad una casa a luci rosse

Questa mattina all’alba, è stato tratto in arresto in esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere Pacifici Ottavio 59enne residente a Silvi (Te), con l’accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione il quale, a differenza degli altri colleghi tratti in arresto in precedenza, è già noto alle cronache giudiziarie poiché tratto in arresto con analogo provvedimento nel 2002 e condannato per tali reati. L’attività investigativa condotta sul conto del Pacifici è stata molto articolata e lunga, con un dato di tutta evidenza, come si legge nella richiesta di misura del P.M. Dott.Giovagnoni, che ha diretto le indagini: “l’impressionante dato numerico … oltre 49 donne risultate esercitare la prostituzione, movimentate in poco più di sei mesi”. Questo numero fa riflettere sulla dimensione dell’indagine condotta sul conto del Pacifici, il quale il quale era divenuto importante punto di riferimento di prostitute che si rivolgevano a lui non solo per chiedere in affitto un appartamento, ma anche per qualsiasi altra esigenza quotidiana, ad esempio quella di accompagnare una donna a fare la spesa, o prestare piccole somme di denaro, che la donna restituiva grazie ai proventi della turpe attività esercitata.
L’attività investigativa svolta e diretta dello scrivente, nel corso del tempo ha prodotto risultati sul territorio di Silvi di importanza assoluta: a tal proposito si vuole ricordare in questa sede che nel mese di settembre 2008 sul territorio di Silvi vennero censite circa 68 donne che esercitavano la prostituzione in altrettanti appartamenti, nel mese di febbraio 2010 gli investigatori ne hanno censite 7 e da domani questo numero è destinato ad avvicinarsi allo zero. Dopo le formalità di rito, PACIFICI Ottavio è stato associato alla Casa Circondariale di Teramo a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
“L’Operazione ‘Non Solo Affitti’ ormai nota alle cronache locali, ha assunto ora la sua massima maturità ed è quindi tempo di tracciare un preciso bilancio sui risultati conseguiti dall’agosto 2008 ed oggi e di come il territorio di Silvi (Te) si sia “ripulito” man mano da una ultra ventennale piaga: la prostituzione”. Lo si legge in una nota stampa dei carabinieri del comando di compagnia di Giulianova (Te). “Non sfugge a chi scrive la consapevolezza che la problematica in esame investe, in prima battuta, aspetti di natura socio-economica, essendo strettamente legata al fenomeno dell’immigrazione in Italia di persone che vi giungono senza altra prospettiva che non sia quella di guadagnare denaro per sopravvivere attraverso la vendita del proprio corpo, in strada o all’interno di abitazioni.
L’estrema difficoltà che tali persone incontrano ad inserirsi nel tessuto sociale mediante un’ordinaria attività lavorativa- regolarmente retribuita- costituisce, da un lato, motivo di riflessione circa l’incapacità da parte degli organi istituzionalmente preposti a garantire quel minimo di accoglienza e di strutture in grado di facilitarne l’integrazione, dall’altro, diviene strumento utilizzato da soggetti privi di ogni scrupolo, votati alla logica del guadagno facile, per costringere, e dunque sfruttare a fini economici, la disponibilità da parte degli immigrati a fare qualsiasi cosa pur di sopravvivere.
In tale contesto si inserisce il fenomeno del favoreggiamento e dello sfruttamento della prostituzione, in molti casi monopolizzato da organizzazioni transnazionali in grado di garantire il reclutamento di donne all’estero, il loro ingresso in territorio italiano, la messa a disposizione di appartamenti per svolgere il meretricio il cui provento costituisce linfa vitale per la stessa organizzazione, accrescendone dimensioni e potere.
Appare evidente allora che la realtà appena descritta per poter funzionare necessita anche della connivenza da parte di chi, in una determinata località urbana, sia in grado di garantire in tempo reale gli “strumenti” idonei per lo svolgimento dell’attività di prostituzione, in particolare, il locale, l’immobile, l’appartamento dove la prostituta accoglie il cliente di turno. Non si intende di certo affermare, sic et simpliciter, che colui il quale cede in locazione un immobile ad una prostituta sia necessariamente parte integrante di un’organizzazione votata allo sfruttamento della prostituzione; non può, – continua la nota – tuttavia, negarsi che tale disponibilità, soprattutto se ripetuta nel tempo, costituisce un apporto significativo al fenomeno di cui si discute. Studi approfonditi in materia rilevano, infatti, che la prostituzione è florida laddove è più facile reperire appartamenti in cui esercitarla.
Ebbene, dalla lunga e meritevole attività di indagine posta in essere dai militari della Stazione dei Carabinieri di Silvi e del dipendente N.O.R., emerge una realtà urbana in cui durante la stagione estiva si vive di turismo balneare, mentre in inverno l’attività più florida appare quella della prostituzione che produce lucrosi guadagni non solo e non tanto per chi la esercita, ma soprattutto per coloro che la favoriscono, mettendo a disposizione gli appartamenti attraverso contratti di affitto a tempo determinato, ottenendo in corrispettivo somme di denaro considerevoli.
Si tratta di singoli proprietari che stipulano direttamente con la prostituta il contratto di locazione, ma il più delle volte, almeno a Silvi, di gestori di alcune agenzie immobiliari.
Costoro sono pienamente consapevoli che, al di fuori della stagione estiva, il mercato delle locazioni immobiliari, in una piccola realtà cittadina, si basa esclusivamente sul fenomeno della prostituzione in abitazione; si assiste pertanto ad un completo stravolgimento del volto della città che, in poco tempo, da località frequentata da turisti e famiglie attratti dalle bellezze naturali del posto, si trasforma in un centro di ritrovo di persone, per lo più di origine extracomunitaria, che esercitano la prostituzione, dapprima pubblicizzando le prestazioni su giornali del settore e non, e poi accogliendo i clienti all’interno di abitazioni appositamente prese in locazione in virtù di contratti stipulati con agenzie immobiliari il cui corrispettivo proviene esclusivamente dal provento dell’attività espletata, essendo il meretricio l’unica loro fonte di sostentamento.
La consapevolezza del tipo di attività svolto all’interno delle abitazioni e della provenienza del denaro utilizzato per pagare il corrispettivo della locazione integra, senza alcun dubbio, il reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione da parte di chi fornisce l’alloggio e ne riceve i proventi, così come evidenziato dalla magistratura inquirente.
Si è allora accertato durante l’attività investigativa che a Silvi alcune agenzie immobiliari locavano gli appartamenti solo a persone che esercitavano la prostituzione attraverso contratti di breve durata e per somme di denaro considerevoli, la cui entità risulta maggiore rispetto ai normali canoni di mercato proprio perché si ha la consapevolezza che il locatario è in grado di farvi fronte in virtù di un’attività lavorativa particolarmente lucrosa.
Si tratta di realtà che sono già note alle cronache poiché poste all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria nell’ambito di altri procedimenti:
In particolare, si ricorda, le indagini di polizia giudiziaria nell’ambito del procedimento penale contro l’agenzia immobiliare Maremonti di Giansante C. risultata particolarmente attiva sul mercato degli affitti a favore di prostitute; nel marzo del 2009 venivano indagati GIANSANTE Carmine e la sua collaboratrice DI MICHELE Gigliola per il reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione con conseguente applicazione nei loro confronti della misura cautelare custodiale in carcere e sequestro preventivo di n.3 appartamenti sistematicamente utilizzati per la perpetrazione dei reati contestati .
Successivamente l’attenzione investigativa ha riguardato l’agenzia immobiliare “Kristal”sas di BODELMONTE & C. di COLUCCIA BODELMONTE Claudio con sede in Silvi (Te) via Garibaldi 65 e poi la “Living” di Dell’ELCE Angelo con sede in Silvi (Te) P.zza Garibaldi In entrambi i casi è emersa una condotta di favoreggiamento della prostituzione in cui l’intermediazione immobiliare, espletata mediante l’agenzia, costituiva rispetto all’illecita attività, senz’altro uno strumento agevolatore della turpe attività e, nel contempo, una sorta di schermatura protettiva che ha consentito agli indagati di muoversi sul mercato senza particolari preoccupazioni di illegalità, potendo gli operatori addurre a propria giustificazione la non conoscenza o conoscibilità del modo in cui venivano utilizzati gli appartamenti locati.
L’Operazione non Solo Affitti”, attraverso la costanza degli investigatori, ha smascherato tutti questi aspetti che originariamente rappresentavano gli ingranaggi principali di quello che venne definito “il sistema Silvi”. L’arresto di questa mattina è sintomatico di come questi ingranaggi non ingranano più, le strategie adottate dagli “addetti ai lavori”, in taluni casi davvero singolari ed argute, ora non hanno più efficacia”.

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