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Regionali 2010/Anna Maria Tedeschi (IdV), annullare subito la delibera Cosilam n° 125/2009

Nel suo programma elettorale un rilievo importante è dato ai temi ambientali, Lei si è subito schierata contro l’impianto di inertizzazione  dell’amianto di Villa S. Lucia ci spiega meglio la sua posizione?

“La parola amianto evoca subito alla mente la parola eternit ed in particolare il caso dell’azienda Eternit e quello dell’Italcantieri di Monfalcone operante nel settore navalmeccanico. Sul primo la procura di Torino sta conducendo il procedimento per disastro doloso e rimozione volontaria di cautele nei confronti dei dirigenti degli stabilimenti Eternit in Italia, sull’altro, sta indagando il tribunale di Gorizia. Tutti conoscono le conseguenze che derivano dall’’esposizione a questa “fibra killer”. Quasi tremila malati e morti di cancro dovuti a carcinomi e microcitomi polmonari. L’accusa nei confronti degli ex dirigenti è quella di omicidio colposo di 11 operai. La lista dei casi giudiziari aperti, purtroppo, è molto lunga e col passare degli anni lo sarà ancor di più perché la fibra dell’amianto non sempre uccide con rapidità: la sua azione mortale si può manifestare a distanza di molti anni senza che tuttavia sia possibile attivare alcuna azione sanitaria per scongiurarla! Sono nettamente contraria alla realizzazione di quell’impianto, che è estremamente pericoloso per la salute di tutti i cittadini, non solo di Villa S. Lucia, ma di tutto il nostro territorio”.

Quale soluzione ritiene sia indispensabile per evitare questo insediamento?

“ Noi, come del resto tutti i cittadini, siamo ben consapevoli della pericolosità di questo materiale, sappiamo bene anche che la sua azione è subdola perché non si accompagna ad emissioni maleodoranti: la fibra killer entra nei polmoni nel completo silenzio.  Ma noi non stiamo e non staremo zitti! E’ per questi motivi che ci opporremo, con tutti i mezzi, alla realizzazione dell’impianto di inertizzazione di lastre di eternit a Villa Santa Lucia. I rischi non vengono solo dalla lavorazione dell’eternit, ma anche dal suo trasporto, dallo stoccaggio nei capannoni magazzino. Ogni camion che circolerà sulle nostre strade per approvvigionare l’impianto sarà una mina vagante per il nostro territorio e così il capannone di stoccaggio sarà il peggior cancro ambientale che avremmo mai potuto immaginare! Per non parlare poi dei fumi che dovrebbero fuoriuscire dal camino del forno. La nostra azione sociale di informazione e sensibilizzazione verso il problema, unita all’azione politica nelle sedi precostituite e, lì dove ce ne fosse bisogno, all’azione giudiziaria per accertare eventuali anomalie nei procedimenti amministrativi di autorizzazione, ha come chiaro ed unico obiettivo quello di scongiurare la costruzione di questo mega impianto prototipo per il trattamento di lastre in eternit”.

Ma non si poteva evitare di concedere, fin dall’inizio, l’autorizzazione alla sua realizzazione?

“Certamente, i responsabili di quell’autorizzazione sono ben individuabili, sono anche candidati in questa campagna elettorale e solo oggi, per finalità elettorali fingono di opporsi all’insediamento industriale, mentre fino a qualche mese fa ne erano sostenitori concedendo i terreni per l’insediamento in soli 5 giorni. Faccio riferimento alla delibera n. 125/2009 del Cosilam con la quale il CdA, guidato dal presidente Abbruzzese, candidato per il PdL alle elezioni regionali, autorizza la concessione del terreno su cui realizzare l’impianto. La notizia vera è che oltre ad essere materiale altamente pericoloso avrebbe un impatto ambientale disastroso in termini trasporto su strada e di accumulo in deposito: le quantità lavorate dovrebbero essere pari a 60.000 t/anno. Non si può tollerare che il nostro territorio si faccia carico del problema della gestione delle discariche di amianto presenti sull’intera nazione. Né ci rassicurano le dichiarazioni del titolare dell’azienda, riguardo l’assenza di pericoli”.

Quindi cosa proponete per risolvere il problema?

“Nelle sedi opportune noi ci opporremo con tutti i mezzi disponibili a questo losco disegno sempre nel rispetto della legalità, anzi si intende rivendicare proprio la salvaguardia del diritto alla salute così come prevede la nostra Costituzione. Noi non ci stiamo, le dichiarazioni del titolare dell’azienda costruttrice certo non rassicurano nessuno, anzi alla luce di quanto emerso nel corso del consiglio comunale tenutosi il 10 febbraio a Villa Santa Lucia sembra evidente che tutto sia stato programmato e definito avendo cura di non far trapelare la notizia affinché la popolazione del territorio non frapponesse ostacoli. Concludo con un appello a tutti i cittadini, non solo di Villa Santa Lucia, ma di tutto il territorio a restare sempre uniti e compatti perché l’obiettivo è solo uno: la tutela della nostra salute e di chi abiterà questa terra dopo di noi. Per quanto mi riguarda adotterò tutte le misure necessarie per impedire la realizzazione di quell’impianto”.

Felice Pensabene

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