La questione dell’amianto di Villa Santa Lucia è un tema che tocca da vicino, direttamente centinaia di persone, miglia secondo gli ambientalisti dell’associazione ambientalista Vas che chiede a tutte le associazioni del basso Lazio di costituirsi in un coordinamento unico rimarcando un concetto: “i veleni di Villa S. Lucia, come quelli di altri territori, sono i veleni di tuttiâ€. Lo si legge in in nota stampa diffusa dall’associazione ambientalista Vas e firmata dal Vicepresidente Simona Capogna “L’amianto è una sostanza molto pericolosa: l’inalazione di una sola fibra è in grado di scatenare malattie mortali (asbestosi, mesotelioma, cancro ai polmoni, tumori al tratto gastrointestinale e della laringe). Il suo smaltimento dovrebbe avvenire, quindi, rispettando tutti gli accorgimenti possibili per evitare danni ai cittadini e agli ecosistemi. Ci sembra paradossale allora, che un’azienda per lo smaltimento dell’amianto (la ormai famosa Progetto Immobiliare srl) possa ottenere le necessarie autorizzazioni per la realizzazione, a Villa S. Lucia, di un impianto sperimentale (i dati sul suo funzionamento sono più ipotetici che reali) approssimativo (mancano elementi importanti per la valutazione di impatto ambientale), senza un piano credibile per la gestione delle emergenze (allagamento, incendio, incidenti nella fese di trasporto). La suddetta azienda, con sede a Correggio, ha ritenuto opportuno non collocare l’impianto presso la Regione Emilia Romagna (che pure ha finanziato le ricerche sperimentali dello smaltimento), ma di spostarlo nel Lazio, in una zona già gravemente gravata da emissioni inquinanti altamente pericolose per la salute. In realtà , l’azienda si è vista negare, ad Ostellato (FE), le autorizzazioni per la costruzione di un impianto di 15.000 tonnellate l’anno (i cittadini e le autorità competenti hanno convenuto che si trattava di un progetto eccessivamente rischioso) e ha pensato bene di “riprovarci†a Villa. S. Lucia quadruplicando la posta in gioco e, quindi, gli eventuali profitti (il progetto presentato prevede lo smaltimento di 60.000 tonnellate di amianto l’anno). Questa volta, vista la precedente esperienza, senza coinvolgere la cittadinanza e quindi contravvenendo alla normativa vigente in materia di valutazione di impatto ambientale. L’associazione ambientalista Verdi Ambiente e Società (VAS), già presente sul territorio (Cassino e S. Giorgio), si mobilita al fianco del Comitato Villa No Amianto per sensibilizzare le autorità competenti, affinché non si compia l’ennesimo scempio del territorio. Richiede, inoltre, a tutti i cittadini della Provincia di Frosinone (che saranno direttamente toccati dalle emissioni di particolato e dalla potenziale contaminazione di fibre di amianto) un coinvolgimento attivo a tutte le iniziative di mobilitazione che saranno organizzate. Chiede soprattutto a tutte le realtà presenti nel territorio provinciale che in passato si sono battute contro le discariche e il termovalorizzatore di San Vittore di riunirsi in un coordinamento provinciale ora che anche il basso Lazio, sta raggiungendo come presenza di veleni, la Valle del Saccoâ€.