E’ dal 1911 che ogni anno l’8 marzo è celebrato come la “Festa della Donna”, in onore di quelle donne vittime di un incendio mentre erano a lavoro in una fabbrica di New York. Ed è dal 1946 che la mimosa è diventato il simbolo di questa ricorrenza. Con il passare degli anni si sta dimenticando il significato di questa “festa” che sta assumendo un carattere puramente commerciale.
[nggallery id=71]
Infatti le strade sono piene di “improvvisati” venditori di mimose. Addirittura questa mattina le principali vie del centro di Cassino erano sovraffollate. A pochi metri di distanza, donne, bambini, amici, con il cesto di mimose adagiato sul marciapiede ed in mano il mazzetto giallo pronto da vendere. Troppi venditori e troppo pochi gli acquirenti. Se, infatti cala il numero delle persone che comprano mimoso per mogli, fidanzate amiche o parenti (complice anche l’emancipazione femminile e il convincimento che la festa della donna non sia solo l’8 marzo), aumenta invece il numero di coloro che si dedicano alla vendita del giallo fiore. Che sia la crisi a spingere tanti a sradicare intere piante di mimose, per il guadagno di un giorno?
[nggallery id=69]