I disabili in sedia a rotelle della provincia di Lecce non possono raggiungere Roma in treno. Un disagio che dura da oltre un mese. Dovrebbero prima arrivare a Bologna e poi ripartire alla volta della capitale. Tutto questo perché i pullman che Trenitalia mette a disposizione degli utenti della tratta Foggia-Benevento, interrotta a causa di una frana, non sono accessibili alle persone in carrozzina. La denuncia arriva dal Sindacato Famiglie Italiane Diverse Abilità (Sfida). Che accusa i vertici di Trenitalia “dell’ennesima discriminazione a carico dei cittadini disabili”. E chiede, in modo inderogabile, “un intervento per porre fine a tale, gravissimo, disagio”.
Una storia di ordinaria discriminazione che s’intreccia con la frana più estesa d’Italia. Quella di Montaguto, provincia di Avellino. 700mila metri cubi di detriti in movimento. Una massa enorme di terra che negli ultimi mesi ha sepolto anche i binari che collegano la Puglia alla Campania. Un’intera zona tagliata fuori dal resto del Paese. Ma, tra richieste d’intervento e scaricabarile all’italiana, conflitti di competenze e malcontento generale, non si muove nulla, nonostante le richieste dei cittadini per risolvere il problema.
E’ quanto ha denunciato Vito Berti, segretario di Sfida per la provincia di Lecce. Durante le festività è solito raggiungere la sorella a Roma. Alle 19 e 47 del 2 aprile 2010, venerdì santo, invia una mail alla Sala Blu, il centro di assistenza predisposto da Trenitalia per i clienti diversamente abili. Scrive: “Sono un disabile in sedia a rotelle. Lunedì dovrei partire col treno da Lecce per recarmi a Roma. Vorrei sapere se il servizio di assistenza è comunque garantito, visto il perdurare dell’interruzione causata dalla frana di Montagutoâ€. La risposta arriva, ma la soluzione è diversa da quella prevista dal sig. Berti . “Caro signor Berti – scrivono dalla Sala Blu di Trenitalia – abbiamo  trovato una soluzione, da Lecce sarà possibile raggiungere Roma via Bologna”. Cioè utilizzare prima la tratta Lecce-Bologna. Per poi arrivare a Roma.
A questo punto gli interrogativi che il sindacato Sfida, e non solo loro, si pone sono molti. Ma se per caso si fosse trattato di una visita medica importante, cosa avrebbero risposto? E cosa rispondono alle migliaia di persone disabili che dalla Puglia raggiungono Roma per essere visitate? Di passare prima da Bologna?