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Frosinone: Occupano la sede dell’Inps, Operai videocon: “…vogliamo i nostri soldi…”

“…I politici di questo territorio si dimettono solo se si sentono toccati personalmente, come nel caso della giunta regionale che li ha esclusi, vedi se si dimettono perché le fabbriche chiudono. Questi sono i nostri politici..” E’ lo sfogo amaro di Mario 47 anni, operaio. Vent’anni trascorsi in Videocon, la ex video color. Oggi Mario insieme ai suoi colleghi è sceso in piazza per protestare in modo pacifico sul futuro di un sito, un tempo leader nella produzione del tubo catodico, oggi un sito senza identità. Al danno della perdita di lavoro si aggiunge la beffa dei ritardi nell’erogazione della cassa integrazione in deroga. Motivo che ha spinto Mario ed altri sui colleghi, circa 600, a raggiungere la sede della prefettura a Frosinone e poi in corteo quella della Inps di piazza Gramsci per chiedere spiegazioni. “..Lavoro in Videocon da più di vent’anni, ho due figlie e una nuora in azienda – racconta Luigi, 56 anni – Per noi la crisi di questo sito è stata una piaga. Abbiamo dato fondo ai risparmi di una vita. Abbiamo raschiato il barile. Siamo seriamente preoccupati, questi ritardi poi ci complicano la quotidianità.” La protesta di oggi è stata decisa già la scorsa settimana a margine di un’assemblea sindacale. Sono stati valutati i ritardi nell’erogazione della cassa integrazione ed il rimpallo si responsabilità tra l’istituto di piazza Gramsci ed il governo. Intanto il prossimo 10 maggio è fissato un vertice ministeriale nel corso del quale ci sarà un faccia a faccia tra i sindacati e la società arabo – canadese Ssim interessato al sito. Oggi il problema è l’erogazione del denaro. Dai vertici Inps il direttore Bruno Liguori risponde: “..Come la videocon sono circa 500, 600 le aziende in crisi, l’inps per legge può anticipare 4 mesi di cassa integrazione e noi siamo solerti, attendiamo dall’azienda la comunicazione dei dati relativi ad ogni singolo operaio. Il file c’è arrivato venerdi pomeriggio dalla videocon. Gli uffici sono chiusi fino a Lunedi e noi da ieri lo stiamo lavorando. I soldi dei 1300 operai saranno fruibili tra cinque giorni. Si tratta dello stipendio di Marzo. Il problema sarà l’erogazione del denaro da maggio in poi. Occorre un decreto regionale per emetterli. In concomitanza con la prefettura stiamo solleciteremo la regione per questo motivo.” L’esasperazione cresce tra i 1300 operai che faticano ad arrivare alla fine del mese: “non ci resta che tornare sempre in piazza e mantenere alta l’attenzione su questa vertenza – Afferma Raniero Mariani Femca Cisl – siamo stanchi anche noi ma è l’unico modo per sollecitare risposte.”

Tamara Graziani

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