“Filippo ed io vivevamo insieme da 23 anni, era con me fin da quando aveva pochi mesi e quando è morto ho sentito di aver perso un figlio”. L’88enne di Pineto in provincia di Teramo non parla di una persona ma del suo affezionato gatto morto il mese scorso e trattato, così come da vivo, come una persona. Quando Filippo ha chiuso gli occhi per sempre, la sua anziana padrona, una vedova benestante e senza figli, lo ha fatto sistemare in una cassa realizzata su misura, e dopo un funerale, Filippo è stato seppellito all’ombra di una palma. Voci di popolo e il quotidiano “Il Centro” hanno raccontato che la donna, per il funerale del suo compagno di vita avrebbe speso ua cifra che si aggira intorno ai 12 mila euro. Anche se, quanto raccontato rende credibile la notizia, lei, seccamente smentisce: “In tutto avrò speso qualche centinaio di euro e mi sono anche arrabbiata con le pompe funebri perché ho detto che era poco”.
In vita le cose per Filippo, cosi come per l’altra gatta Bianchina e il cane Leopoldo, non sono andate certo male. Ognuno degli animali, nell’appartamento della donna, ha una stanza con tanto di letto, riscaldamento e una governate che si occupa di mantenere pulito e di portarli fuori per i bisogni. A servire da mangiare ci pensa direttamente l’88enne che da loro il timballo cucinato quotidianamente da un vicino ristorante. Una passione per gli animali, quella dell’anziana donna, che guarda anche al futuro. La vedova, infatti, sa che l’età avanza e per questo aveva destinato ben 30 mila euro della sua eredità proprio a Filippo e agli altri due animali domestici. Insomma, chi si fosse occupato di loro fino alla fine dei loro giorni, avrebbe percepito ben 10 mila euro per ciascun animale. Filippo però, purtroppo, si è spento prima per cui la sua “quota” di eredità è passata ad un altro trovatello.
L’amore pèer gli animali, però, non si ferma solo a quelli domestici: “Le persone ti tradiscono, un animale no”, convinta di questo la donna “semina alimenti e cibaglie su muri, marciapiedi e finanche tetti. “Dò da mangiare a circa 40 piccioni e altre decine di animali nel circondario”. Questo aspetto ha creato antipatie e rancori. I vicini infatti maldigeriscono che randagi e animali di ogni genenere si raccolgono nei pressi delle loro case attirati dalle cibaglie diseminate della donna e sono fioccate denunce.
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