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Strisce blu, multe a raffica rese dall’inchiesta giudiziaria ancora più amare

Uno strano “accanimento” nell’elargire multe, certamente superiore a quello di sempre, sta caratterizzando l’attività degli ausiliari del traffico dipendenti del consorzio Urbania che a Cassino gestisce le strisce blu. Si moltiplicano infatti le multe relative ai parcheggi a pagamento e in tanti lamentano di aver trovato sul parabrezza il temibile biglietto giallo da 38 euro. Quello che infastidisce è l’atteggiamneto degli ausiliari che in alcune circostanze, ma forse solo alcuni di loro, sembrano mettere in essere dei veri e propri agguati. Vetture lasciate in sosta sulle strisce blu, anche solo per pochi minuti, si ritrovano l’ausiliare che nel tempo in cui l’automobilista dall’altro lato della strada, attraversa dicendo di essere pronto ad andare via, che già il foglietto è piazzato sotto il tergicristallo.
Un proliferare di multe, quindi, che bruciano e infastidiscono più del solito anche se si considera l’inchiesta della procura della Repubblica di Cassino che avrebbe accertato situazioni che definire sospetto è un eufemismo. Basti pensare ai collegamenti tra le colonnine e un computer sistemato negli uffici della polizia municipale che avrebbe dovuto permette di registrare costantemente i soldi che i cittadini lasciano cadere nelle colonnine. Ebbene, questo sistema di chiarezza tanto decantato all’arrivo di Urbania e che, tra l’altro, gli aveva concesso anche molti punti per l’aggiudicazione della gara, sembra essere vero solo nella fantasia di chi lo ha annunciato. Infatti pare che il sistema, seppur predisposto per inviare dati al computer della municipale, non è mai stato attivato. I dati trovati in quel calcolatore sarebbero stati inseriti manualmente e, ovvimante, senza immediatezza e senza la sicurezza matematica che quanto incassato possa essere stato registrato. Perché il funzionamento di questo sistema, tra l’altro previsto nell’offerta di aggiudicazione, non è stato preteso dall’amministrazione comunale? Per questo, ma non solo per questo, amminsitratori, dipendenti del comune di Cassino e funzionari del Consorzio Urbania, risultano indagati dalla locale procura.
Er. Amedei

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