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1° Maggio “Festa dei lavoratori” l’analisi del consigliere regionale Anna Maria Tedeschi (IdV)

1° maggio festa dei Lavoratori: ma non per Giampiero Giacomelli, morto due giorni fa cadendo in un silos, per Roberto Noto, morto ieri in un cantiere edile. Le fredde statistiche parlano di oltre 1100 morti sul lavoro all’anno. Sono cifre di una guerra senza tregua. Ma in guerra la morte è da mettere in conto, sul lavoro questo non deve accadere. Il fatalismo nella prevenzione degli infortuni è un triste alibi per chi, con colpevole ipocrisia, non garantisce sostegno e risorse a coloro che hanno il compito di vigilare ma solo parole di circostanza a vedove ed orfani, meglio se davanti ad una telecamera. Senza risorse per incrementare i controlli viene meno l’unica ancora di legalità per molti lavoratori che non entrano nemmeno nelle già tristi statistiche dell’INAIL perché inesistenti fantasmi alla mercé delle crudeli leggi dell’economia oltre che di altrettanto spietati caporali e malavitosi senza scrupoli.  In questa giornata, ma non solo oggi, il pensiero deve andare a tutti quei lavoratori che sono caduti per migliorare le condizioni dei propri figli, per far crescere il nostro Paese, che hanno subito per primi i colpi della crisi con cassa integrazione, mobilità, licenziamenti come sta accadendo per tante aziende della provincia di Frosinone. L’Italia dei Valori è vicina a tutti i lavoratori nelle lotte di legalità e di affermazione del diritto al rispetto delle normative a salvaguardia della loro salute. L’economia italiana non può risollevarsi sulle pelle di chi lavora. Non si può vincere la concorrenza dei Paesi emergenti dell’Estremo Oriente con le loro stesse armi: lavoro nero, insicurezza, sfruttamento, cancellazione del diritto di ciascuno a vivere di lavoro e non morire per esso.

Il Consigliere Regionale IdV

Dott.ssa Anna Maria Tedeschi

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