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Inceneritore alla Marangoni: i motivi del “NO” nella relazione tecnico – scientifica, troppi i morti per tumori

La popolazione di Anagni è affetta da patologie tumorali in modo proporzionalmente maggiore rispetto alla restante popolazione regionale.

Un’incidenza superiore di quasi 10 volte rispetto alla media regionale. La presenza di Pbc e diossina nell’aria ne rappresentano la causa diretta. Le donne muoiono più degli uomini a causa di patologie cardiovascolari e malattie all’apparato genito – urinario. Gli uomini si ammalato per tumore allo stomaco, per malattie dell’apparato respiratorio e anche quello genito – urinario come le donne.

Questo uno dei punti emersi dalla relazione predisposta dal dott. Pietro Carideo, membro dell’associazione medici per l’ambiente e consulente delle associazioni. Una relazione emersa sulla base dei dati fuoriusciti dall’indagine epidemiologica condotta dalla asl Roma “E”.

In diciotto pagine di relazione le associazioni del territorio spiegano i motivi per non volere l’impianto di Carr – fluff ad Anagni. La documentazione, resa pubblica on – line in queste ore, è stata consegnata in settimana al Sindaco di Anagni Carlo Noto per essere poi presentata in conferenza dei servizi l’8 giugno.

Le osservazioni contenute nelle 18 pagine di relazione costituiscono la posizione ufficiale delle associazioni da un punto di vista legale, medico, tecnico e scientifico, riguardo all’opposizione all’inceneritore di car-fluff Marangoni Maind di Anagni.

E’ stata allegata on line anche la documentazione del Dr. Stefano Raccanelli all’indirizzo www.dirittoallasalute.com .

Il carr- fluff, si evince dalla relazione nel suo complesso, è catalogato come rifiuto speciale pericoloso, l’impianto si andrebbe ad allocare lungo via Anticolana al km 1 ad Anagni.

Area classificata a norma di legge come centro abitato. Qui insistono edifici plurifamiliari, non solo abitazioni sparse per la campagna, oltre a veri e propri palazzi.

Il piano regionale di gestione rifiuti approvato con delibera di consiglio regionale n112/2002 recita di “evitare interferenze del traffico derivato dal conferimento dei rifiuti all’impianto con i centri abitati”. Le associazioni criticano l’indagine effettuata dall’Arpa Lazio le definiscono gravemente lacunose per metodo e campionamento. Le relazioni medico scientifiche del dott. Raccanelli e dott. Carideo sono di altro avviso e allarmanti.

Tamara Graziani

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