Le aziende chiudono in provincia e dilaga il lavoro nero è la fotografia della Cisl sull’ultimo trimestre
11 Maggio 2010Cresce in provincia di Frosinone il lavoro irregolare.
E’ il quadro che emerge dall’attività di controllo svolta dalla Direzione Provinciale del Lavoro e dagli altri Enti delegati alla vigilanza nel primo trimestre 2010. 361 il numero di lavoratori irregolari su un totale di 3318 occupati. Su 586 aziende ispezionate, 463 risultano essere non rispettose delle leggi sul lavoro. Si rileva ancora che a parità di ore dedicate alla vigilanza le irregolarità risultano aumentate rispetto al 2009, passando, in percentuale, dal 63 % al 79%. Forme di illegalità che evidenziano – come sottolinea – Domenico Di Palma, segretario generale aggiunto della CISL di Frosinone, nonché componente del Comitato per il lavoro e l’emersione del sommerso (CLES) – una situazione che ha necessità di interventi decisi, capaci di contrastare con efficacia il sommerso. L’attento lavoro degli ispettori delegati alla vigilanza, non è sufficiente a debellare o comunque ridurre, una piaga sempre più grave nella provincia di Frosinone.
Il fenomeno del lavoro nero deve essere affrontato con determinazione e con capacità , anche all’interno delle diverse assisi o dei diversi Comitati. Questa la proposta della Cisl, per indirizzare gli Enti, gli altri Organismi preposti al sistema della vigilanza e soprattutto le piccole imprese, ad assumere una responsabilità sociale necessaria per garantire legalità e sicurezza.
Per il dirigente sindacale Di Palma- occorre fare di più sul fronte dell’informazione e della formazione senza dimenticare che la sinergia tra impresa, lavoratori, sindacato ed enti di vigilanza è fondamentale, per contrastare un fenomeno che con le sue diaboliche e mortali metastasi rischia di compromettere l’onestà di tantissimi operatori e lavoratori.
Tamara Graziani