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Maxi evasione da 4 milioni e fatture false per altri due milioni

Ricavi evasi per 4 milioni di Euro, Iva sottratta alle casse dell’erario per 900 mila Euro ed emissione di fatture relative a operazioni inesistenti per oltre 2 milioni di Euro. A scoprire la maxi evasione fiscale attuata da 3 società di Ceprano (Fr) che operavano nel settore dell’edilizia, sono stati i militari della Guardia di Finanza della Brigata di Ceprano. Le tre società, che non avevano presentato le dichiarazioni fiscali negli anni 2007,2008 e 2009, erano amministrate da un soggetto cosiddetto “testa di legno”, mentre il vero amministratore era un imprenditore di Monte San Giovanni Campano (Fr), gravato da numerosi precedenti penali concernenti anche il settore fiscale. Nell’imminenza del controllo la società aveva denunciato il furto di tutta la documentazione contabile e amministrativa, al fine di impedirne la ricostruzione del volume d’affari. Tale “trucco” era già stato attuato anni addietro dallo stesso indagato ed anche in questa circostanza pensava di essere al riparo dal Fisco. Escamotage che non è servito, infatti attraverso le banche dati in uso alla Guardia di Finanza e i successivi minuziosi riscontri è stato possibile risalire a tutti i clienti delle società e quindi ricostruire l’intero volume d’affari quantificato in circa 4 milioni di Euro di ricavi non dichiarati. L’attività di controllo, protratta per oltre tre mesi, ha inoltre consentito di accertare che erano state emesse fatture, per un importo di 2.200.000 euro, nei confronti di un altra società della capitale per lavori edili che in realtà non sono mai stati effettuati. Attraverso questo espediente la società di costruzioni romana, utilizzando le fatture false, ha potuto aumentare i propri costi quindi abbattere i ricavi e non versare le imposte dovute al Fisco nonché creare fondi neri. Al termine della complessa attività ispettiva sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria competente 4 imprenditori per omessa dichiarazione dei redditi, emissione di fatture per operazioni inesistenti e occultamento di scritture contabili, reati per i quali sono previste pene fino a 6 anni di reclusione.

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