“Dirty countryâ€, ossia campagna sporca, così la guardia di Finanza di Frosinone ha denominato l’operazione ambientalòe che questa mattina ha portato al sequestro di ben 12 discarica dislocate nei comuni tra Cassino e Sora. Si tratta di due aree a Sora, una ad Alvito, una a Campoli Appennino, cinque a Cassino, due a Sant’Elia Fiumerapido, una a Pignataro Interamna. Rifiuti solidi urbani depositati ovunque, tonnellate di amianto riversato nelle campagne e nei corsi d’acqua, eternit in frantumazione vicino le scuole materne, discariche abusive di rifiuti speciali ai confini di parchi naturalistici ed aree protette sono state trovate e sequestrate dalle fiamme gialle. I 12 diversi terreni sequestrati per un totale di 219.000 metri quadrati di superficie c’erano ammassate 3000 tonnellate di rifiuti, suddivisi nei materiali inquinanti di diverse tipologie: dai classici rifiuti solidi urbani, ai rifiuti speciali (es. elettrodomestici), ai rifiuti pericolosi (eternit ed altri materiali con amianto, per 150.000 kg), gomme di automobili, materiali ferrosi, inerti, bitumi ed altri rifiuti di edilizia, carcasse di autovetture, batterie, oli esausti, vernici, solventi ed altre sostanze chimiche disperse su terreni agricoli. I finanzieri al comando del capitano Vincenzo Ciccarelli e coordinate dal colonnello Giancostabile Salato hanno segnalato tutte le aree con nastro bianco/rosso e con cartelli che avvisano sulla pericolosità dell’area. Particolarmente pericolosa è la concentrazione di amianto in forma ”friabile”, poiché anche deboli sollecitazioni permettono il rilascio di milioni di fibre cancerogene nell’ambiente, causando un pericoloso inquinamento dell’area ed il conseguente rischio per la salute pubblica. Per questo motivo, particolarmente preoccupante è risultata la scoperta di capannoni con coperture di amianto in frantumazione nei pressi di un istituto scolastico a Cassino, nonché in aree verdi utilizzate per la pratica sportiva e per passeggiate.
Gli interventi sono stati effettuati in sinergia con i funzionari tecnici ed il personale dell’ARPA Lazio, che ha fornito supporto specialistico per la corretta individuazione della tipologia dei rifiuti e per le analisi dei reperti prelevati.
Ad oggi, inoltre, sono stati individuati dodici responsabili, tutti deferiti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino, che dovranno rispondere dei reati previsti dalla normativa in materia di tutela ambientale, e che rischiano una condanna all’arresto fino a due anni ed un’ammenda fino a 26.000 euro.
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