E’ proprio una bella notizia quella che si può leggere nel nuovo Piano Quadro della Ciclabilità di Roma, dove viene menzionata la parola “risciò”. Nell’ambito delle numerose attività di potenziamento dei sistemi e servizi di mobilità sostenibile, viene evidenziato il trasporto di persone e cose attraverso l’uso di risciò a pedalata assistita elettricamente.
Un’idea ispirata dall’iniziativa, del 2007, di alcuni ex-detenuti della Cooperativa Blow Up, con sede in Trastevere. In questi due anni, molte le riunioni e gli incontri tra rappresentanti del Municipio e altre associazioni, con i ragazzi della Blow Up che portarono in strada nove dei loro risciò a tre ruote. Il servizio partì da piazza Sant’Apollonia e offrì a chi volesse provare, un servizio gratuito di trasporto.
Il triciclo era un modello meccanizzato, dotato di un motorino elettrico che consentiva, al massimo, la velocità di 10 chilometri orari. La sperimentazione vera e propria venne poi portata avanti grazie al finanziamento del Ministero della Giustizia e avviata a novembre dell’anno scorso, limitata al solo centro storico. Ora, il servizio entrerà in vigore in modalità definitiva, previa la richiesta dell’assessorato all’Ambiente al Ministero per le Infrastrutture per apportare una modifica al comma 2 dell’articolo 85 del codice stradale e consentire ai velocipedi a tre e quattro ruote l’inserimento tra i veicoli autorizzati al trasporto di persone.
La modifica è stata già inserita e approvata dalla Camera ma manca ancora l’approvazione del Senato. Corrado Scimmia, della Cooperativa Blow Up, parla entusiasta di come il Comune abbia fatto proprio il progetto e rilanciato l’iniziativa del Piano della Ciclabilità che, a questa velocità dovrebbe permettere al servizio, già da giugno, una fase di start up.