Tre fratelli in manette, capeggiavano giro d’usura
26 Maggio 2010Applicavano tassi di interesse che si aggiravano intorno al 20% mensile e chi non riusciva a saldare il pattuito era costretto a commettere truffe alle assicurazioni o a subire pesanti minacce. Un giro d’usura che è stato scoperto e “chiuso” dai carabinieri della compagnia di Ortona unitamente ai loro colleghi adelle compagni di Chieti, Vasto e Lanciano. A fine in maette, su ordine del Gip del tribunale di Chieti, Marina Valente per i reati di usura ed estorsione, sono stati tre fratelli Fedele, Vincenzo e Carmine S. rispettivamente di 52 anni, 64 e 50tutti di Ortona. Ad altri 10 indagati per gli stess reati, invece, sono stati oggetto di perquisizioni personali e domiciliari. L’indagine nasce nel luglio del 2009 coordinata dal capitano Gianfilippo Manconi che riuscirono a vincere il muro di omertà tra le vittime dell’organizzazione che attraverso i tre fratelli, aveva elargito prestiti a tassi da usurai a vittime della provincia di Chieti, Pescara e Teramo. In mancanza di pagamenti regolari, partivano le minacce o l’obbligo ad inscenare falsi incidenti stradali per truffare le assicurazioni.
Ermanno Amedei
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