Casa dell’Anziano 1/ Una gita per aggirare i controlli
8 Giugno 2010Non si spegne il clamore dell’operazione condotta ieri dalla Guardia di finanza e dai carabinieri di Lanciano grazia alla quale è stata arrestata una donna e sua figlia, accusate di maltrattamenti agli anziani ospiti della loro “Casa dell’Anziano†proprio a Lanciano. Quarantuno persone per la permanenza nella struttura, i loro parenti pagavano mediamente mille euro al mese. Per questo Eva Bucciarelli aveva trasformato un ex albergo in quella struttura recettiva che, però, secondo la concessione Regionale che vincola strutture simili, avrebbe potuto accogliere circa 20 anziani ma che dovevano però essere completamente autosufficienti. Nel blitz scattato ieri mattina, però, le forze dell’ordine hanno verificato ciò che già sapevano su come la titolare e la figlia 19enne riuscivano a ottimizzare gli spazi riuscendo a costipare i quaranta ospiti la metà dei quali non avrebbe potuto dormire nella casa: brandine pieghevoli che all’alba sparivano e gli anzini, alcuni dei quali dormivano anche due per brandina, venivano svegliati e “montati†sulle carrozzelle. E sì, in barba alle autorizzazioni regionali, infatti, molti degli ospiti della Casa dell’Anziano erano invalidi al 100%. Sulla carrozzella quindi, lasciati in un angolo della casa, per tutto il giorno come soprammobili in attesa che arrivasse la sera per tornare alcune ore sulle brandine. Gli agenti che controllavano a distanza l’interno della struttura, nel corso dell’indgine, li definiva dei fermoimmagine, cioè le telcamere che inquadravano gli anziani, non registravano spostamenti. Esseri umani che per ore ed ore rimanevano immobili come statue almeno fino a quando le titolari non rifilavano loro sonori ceffoni. I controlli?, Si, quelli c’erano e per questo la sruttura organizzava delle gite. L’ultima pochi mesi fa, quando sotto gli occhi delle telecamere di carabinieri e finanzieri, è stata organizzata una visita, sotto la pioggia, a San Givanni Invenere. I controllori non dovevano vedere quanta gente era stipata nella struttura e per questo in tutta fretta, anche chi non era in condizione di viaggiare o stare all’aperto, è stato caricato su un pullman per una gita forzata a Fossacesia (Ch).